Renciccio: il pozzo senza fondo

di Davide De Matteis

 
 

Nutrirsi è il bisogno materiale più importante per l'uomo, intendo mangiare e bere naturalmente. Abusare del cibo, come in quasi tutte le cose, e come tutti sanno, non fa però affatto bene all'organismo, alla salute, alla linea, ecc.

Il fatto è che ho conosciuto una persona qualche anno fa che non è una persona. Mi spiego meglio: ce l'avete presente un pozzo profondo, buio, che buttandoci un sasso enorme si riesce a sentire un minimo rumore di acqua? Ecco, lo stomaco di questa persona è qualcosa di molto simile. La cosa che fa innervosire è che mangia di continuo, ma è magro come un'acciuga. Si chiama Lorenzo, "ma che tutti chiaman Renciccio ".

Una volta, camminando per una strada del centro storico di Prato, piena di locali e negozi, vedo un cartello scritto frettolosamente attaccato alla porta di un ristorante che diceva: "chiuso per ferie"?, no! Che diceva: "chiuso per RENCICCIO". Mi spiegarono in seguito che avevano finito praticamente tutto e che ormai era troppo tardi per poter comprare degli ingredienti decenti per la preparazione dei loro piatti.

Oppure (sempre per sentito dire), a un matrimonio di un suo cugino ha addirittura mangiato il sopra della torta nuziale prima ancora che la portassero in tavola. La parte superiore consisteva in due statuette alte circa trenta centimetri rappresentanti gli sposi che si tenevano per la mano. La leggenda vuole che chi lo ha intravisto prima del fatidico addentamento abbia sentito dirgli : "finché morso non vi separi"... ah, le statuette non erano di zucchero, ma di plastica... il fatto è che lui lo sapeva... una specie di deformazione professionale.

In un'altra occasione, dopo una cena di lavoro in cui avevano ordinato un menù fisso comprendente antipasto, primo, secondo, dolce, caffè e ammazzacaffè e nella quale aveva addirittura chiesto il bis a quasi tutte le portate, uscendo dalla trattoria, dopo aver fumato una sigaretta alla vaniglia (gli piace sentire il sapore di cibo sempre), guardò un suo collega negli occhi e gli disse: "ho un certo languorino...". Il problema è che non se lo tolse con un 'ferrero rocher', ma con un panino al lampredotto acquistato a pochi metri più in là rispetto a dove si trovava.

Dato che mi hanno raccontato un sacco di storie su di lui simili a queste, ieri sera ho deciso di invitarlo a cena a casa mia, per testare la sua leggendaria voracità, cucinandogli una quantità infinita di piatti. Dopo ben tre ore di cena, sono andato un attimo in bagno e quando sono tornato in cucina non c'era più. Passano venti minuti e sento suonare il campanello: era lui con una torta gigante piena di crema con una scritta nera di cacao: "complimenti per la cena"... buonissima, davvero... ma sono riuscito a mangiare solo "pli"...
 
 
 

Ultima revisione della pagina: 23/2/2017