"Da Poussin agli impressionisti" in mostra al palazzo Madama a Torino

Tre secoli di pittura francese dall'Ermitage

 
foto di Francesca Rinaldi

"Da Poussin agli impressionisti" è una raccolta di 75 opere provenienti dall'Ermitage di San Pietroburgo, attualmente in mostra al palazzo Madama di Torino, fino al 4 luglio.

La mostra raccoglie un ciclo di opere che vanno dai primi del Seicento fino alla fine dell'Ottocento, delineando l'evoluzione dell'arte francese e il rapporto indissolubile che essa ebbe con l'Italia.

Il Seicento si apre con un richiamo al classicismo, in particolare con Simon Vouet che durante il suo soggiorno a Roma si accosta molto allo stile caravaggesco, sviluppando uno studio emotivo e minuzioso della luce e un accostamento studiato dei colori. Nel 1648, si vedrà la nascita dell'Académie Royale de Peinture et Sculpture, i modelli razionali di Poussin e Raffaello ne faranno da padroni, fino all'avvento di Luigi XIV.

Con lui si apre il periodo dell'arte storica e ritrattistica, tutte le arti vengono accorpate con il solo scopo di celebrare il sovrano e le sue imprese. Charles Le Brun ne è uno degli esponenti più importanti. Con la morte di Charles le Brun e la fine del regno di Luigi, ci si interroga sullo stile artistico accademico, spaziando per la prima volta oltre i confini classici, attingendo dalle esperienze di Tiziano, Rubens e Van Dyck, Correggio e Rembrandt.

La corte si sposta da Versailles a Parigi, aprendosi ad un più ampio bagaglio di gusti borghesi, con accenni anche alla moda orientale. Si distinguono in questo periodo i due pittori della dinastia dei Coypel.

Nel Settecento le cose cambiano ulteriormente. Dal 1737, ogni anno, si assiste alla mostra espositiva del Salòn, che raggruppa i migliori pittori riconosciuti dall'Acadèmie Royale. Dopo gli studi, i più meritevoli accedono al Gran Prix, consistente in un soggiorno di tre anni all'Accademia francese di Roma, dove possono respirare le novità del panorama artistico italiano e imparare le tecniche dei grandi del passato.

Essa viene considerata un'occasione prestigiosa per ambire alla popolarità, ottenuta poi con la presentazione di un'opera che deve essere giudicata degna del Salòn. Viene dato spazio a Jean-Antoine Watteau, principale esponente dell'arte rococò francese, colui che introduce la rappresentazione delle scene galanti, ispirate al teatro, che avranno seguito e diverranno di gran moda.

Verso la metà del Settecento gli scavi di Ercolano riportano in auge la cultura classica e si sviluppa un'attenzione particolare per il paesaggio grazie alle opere di Vernet. Il ritratto invece si sposta verso una realtà più intimista e semplice, di richiamo classico grecheggiante, con i raffinati esempi di Vigée-Lebrun, una delle pochissime pittrici donne universalmente conosciute e apprezzate.

Con l'avvento poi del Romanticismo e la corrispondente attenzione per i sentimenti, si fa spazio un'inquietudine sempre più opprimente che influenza inevitabilmente anche la pittura, sia paesaggistica che storica. Emerge soprattutto la figura di Delacroix che si libera dai vincoli classici, sensibilizzandosi all'uso del colore con effetti ottici che influenzeranno i successivi impressionisti e scegliendo temi affrontanti con una certa dose di sfrontatezza. Questo nuovo approccio porterà alla nascita della scuola di Barbizon, in cui pittori del calibro di Corot e Daubigny, trasferiranno sulla tela lo smarrimento personale davanti alla Natura e contribuiranno così alla discussione sulle arti che condurrà alla nascita del Salòn des Refusés, fondato da Napoleone III nel 1863, per accogliere le opere scartate dal Salone ufficiale. I suoi più importanti esponenti saranno Monet, Pissarro, Renoir, Sisley. Si passa poi all'avvento delle avanguardie, con Cézanne che pone le basi verso un linguaggio moderno che arriva al simbolismo di Gauguin e al fauvismo di Matisse.

Questa la presentazione in breve di questo incredibile spazio espositivo, che rivela molte sorprese e ulteriori curiosità.

 


 
foto di Francesca Rinaldi

Da Poussin agli impressionisti
11 marzo - 4 luglio 2016 

Palazzo Madama - Museo Civico d'Arte Antica | Sala del Senato Piazza Castello - 10122 Torino

Orario mostra e museo: lunedì, mercoledì, venerdì 10.00 -18.00, sabato 11.00-19.00, domenica 10.00-19.00. Chiuso martedì.

Biglietto intero € 12 - ridotto € 10 - gratuito ragazzi minori di 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte e Piemonte Card 

Informazioni per il pubblico
tel.+39 011 44.33.501 
sito www.palazzomadamatorino.it

 

 

Francesca Rinaldi - ERBA magazine
 
Punto Giovani Europa

Ultima revisione della pagina: 22/3/2018

I Social di ERBA Magazine: