Nuovomondo, nuova terra

Locandina del film Nuovomondo
Fonte: www.movieup.it

 
Fiumi in cui scorre il latte. Galline e ortaggi giganti. Questa è l'America per i pastori della Sicilia all'inizio del Novecento. Emanuele Crialese (Respiro) nel poetico film Nuovomondo del 2006 descrive, a simboleggiare l'incoscienza e l'entusiasmo con cui l'America era vista dai nostri migranti, il viaggio alla ricerca di un paese che rappresenta un miraggio di benestare, a discapito però delle proprie radici.

Salvatore lascia tutto, la propria capanna e le proprie bestie, per partire per l'America con i figli e la madre anziana, Donna Fortunata. Sulla nave la famiglia incontra Luce (Charlotte Gainsbourg), una signora distinta dall'accento inglese che viaggia in terza classe con loro e che cerca un uomo da sposare per poter entrare in America. A Ellis Island si decideranno le sorti degli ingressi e dei rimpatri, in base a visite mediche, test di intelligenza e matrimoni combinati.

 
Il film di Crialese diventa una storia universale se paragonata anche ai giorni nostri. È un promemoria su quello che anche per l'Italia è stata la povertà e la necessità di sognare una vita migliore. Proprio per questo Nuovomondo si compone anche di immagini e figure simboliche.
Il regista non inquadra mai la nave in campo lungo, ma in campi medi e primi piano, solo immagini raccolte. Spettacolare la sequenza in cui la nave lascia il porto: il movimento crea una significativa spaccatura con le persone che salutano dalla banchina. È il momento del distacco, non solo dalle famiglie, ma da una terra intera, da un passato. La nave è una sorta di utero materno, che tiene in incubazione tante nuove vite, solo ai più adatti e ai più forti sarà dato di sopravvivere alla traversata e di essere accolti nella nuova patria.

Luce rappresenta uno spicchio di America. È l'iniziale contaminazione del nuovo mondo, che già si insinua nelle loro vite. Luce rappresenta il saper leggere e scrivere, l'emancipazione femminile, la ricchezza, una vita diversa e viene contrapposta costantemente alla figura della madre di Salvatore: la Sicilia e l'Italia intera, il silenzio, l'analfabetismo, l'arretratezza, la repulsione per il nuovo, l'incapacità di volere veramente vivere in America. Inglese e dialetto siciliano. Futuro e passato.
Ad accoglierli in America non un fiume di latte, ma una nebbia che rende tutto bianco. Candido sì, ma cieco. Perché crudele sarà l'ingresso. Perché difficile sarà comunque la nuova vita. Un viaggio che è una gestazione, un arrivo che sarà un parto, una rinascita, una nuova vita: come se fossero venuti di "nuovo al mondo".

Ma è anche il momento del distacco. Donna Fortunata viene rimpatriata perché considerata scarsamente intelligente: in realtà è solo in possesso di un'intelligenza diversa, ma inadatta per vivere nella modernità. Non c'è spazio per le radici, non si può rimanere legati alla propria terra, se si decide di vivere in una nuova che è al di là dell'Oceano.


Sara Lucarini - ERBA magazine
 
Punto Giovani Europa

Ultima revisione della pagina: 27/6/2016

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