Gli occhi per vedere… gli altri

Così l’artista DEM dipinge il teatro e la realtà pratese

 

 
opera di DEM in viale Galileo Galilei a Prato
 

L’arte di DEM, artista lombardo classe ‘78, è al limite tra fantasia e realtà, tra umano e animale. I suoi disegni, i dipinti ed i suoi murales raccontano di creature mitologiche, metà umane metà animali, di abitanti di uno strano universo ‘fantasy’, con un forte richiamo all’arte medievale ed un tocco decisamente più multicolor. L'avvicinamento a tematiche antropologiche e legate alla natura hanno stimolato l'artista ad una costante sperimentazione, giunta negli ultimi anni alla produzione di un film e alla creazione di installazioni composte esclusivamente da materiali naturali. Oltre agli interventi nelle fabbriche abbandonate, nelle cascine in aperta campagna e nei boschi, scelti come location ideali per i suoi lavori, DEM vanta varie pubblicazioni ed esperienze espositive, come la personale alla Oro Gallery di Goteborg, e partecipazioni alle mostre ‘Street Art, Sweet Art’ al PAC di Milano, ‘Nomadaz’ alla Scion Installation di Los Angeles e ‘CCTV’ all'Apostrophe Gallery di Hong Kong.

 
Particolare del Murales di via Galilei a Prato
 

L’opera sull’ex Fabbrica Calamai a Prato - E anche a Prato DEM havoluto rendere omaggio alla città con il suo bizzarro stile, realizzandoun’opera che si estende lungo l’intera parete esterna dell’ex fabbricaCalamai in viale Galileo Galilei. Il murales è stato realizzato su commissione deldirettore della Fondazione Teatro Metastasio, Franco D’Ippolito, per celebrarela stagione teatrale 2016-2017 del MET, a sottolineare che il teatro e lacreazione drammaturgica riempiono di senso anche i muri della città e che ilteatro non è altro che una messa in scena, in piccolo, del mondo intero e dellerelazioni sociali.

Il murale, per scelta dell’autore, non ha un titolo, ma haun significato molto importante quello di ‘guardare il mondo con gli occhi deglialtri per cercare di comprendere e apprezzare le differenze che esistono trapersone, etnie, specie animali e vegetali diversi tra loro’, come sottolinea lostesso artista.

Una coppia, composta da una donnae un uomo, osserva ed indica gli elementi che rappresentano Prato, cittàmultietnica simbolo stesso del mondo occidentale e del suo rapido cambiamento.Sotto una luna pienaappaiono l’Etrusco, rappresentante il passato storico delluogo, laDonnacinese, simbolo della notevole comunità asiatica e della multiculturalità,l’Uomo-albero, personaggio legato alla natura, e il Danzatore afrosudamericano, icona dei rispettivi gruppi etnici; al di là del pianeta-cielo ilpersonaggio detto l’Inimmaginabile raffigura un ipotetico futuro in cui ivari elementi/etnie della città si unificano creando un unico ensemble che vada al di là delledifferenze sociali, etniche e di genere. L’“Inimmaginabile” è composto da unastele etrusca, un leone cinese, una faccia donna/uomo simbolo medioevale degliermafroditi; invita gli spettatori e sostiene un cartello con la scritta MET.

Nel murales sono presentiriferimenti simbolici legati agli spettacoliche sono stati messi in scenadurante questa stagione teatrale. Il cappello-serpente a sonagli del Danzatoreafro sudamericano è un riferimento  allospettacolo “Il berretto a sonagli” del Teatro Dioniso. A rappresentare“DragPennyOpera” di Nina’s Drag Queens è stato dipinto all’uomo-albero un cuoremezzo nero e mezzo rosso, annerito dalla vita ma pulsante come quello dei suoipersonaggi e la doppia faccia dell’ermafodito del personaggio “Inimmaginabile”. Per “L’isolotto” di Virgilio Sieni eEivind Aaerset la metafora del corpo che danza e dell’incontro tra uomo enatura è rappresentata dalle diramazionidel personaggio dell’Uomo-albero. Il rapporto dei personaggi in un percorsod’evoluzione di “Casa di bambola” con la regia di Roberto Valerio vienerappresentato nella coppia uomo-donna e dalla loro spirale con l’ovulofecondato. Per il “Faust” di Li Meini troviamo la mefistofelica maschera postaal di sopra della testa del personaggio della Donna cinese, inspirata al truccodel pagliaccio Chou presente nel Jingju, l’Opera di Pechino. Per lo spettacolo“Lus” di Marco Martinelli l’artistaha inserito l’aruspice etrusco, veggente e guaritore come la protagonistaBelda. Per “Virgilio brucia” di Anagoor il rapporto uomo-natura e i riferimentiad antichissime tradizione europee vengono rappresentati dalla maschera e dalcostume arboreo dell’Uomo-albero. Per “Amore ai tempi del colera” di CristinaPezzoli il fusion caraibico musicaleè raffigurato dal Danzatore afro sudamericano stesso e dalla sua mise conpattern colorati. Il pianeta-cielo è inspirato al titolo stesso de “Il cielonon è un fondale” di Daria Deflorian. A MDLSX dei Motus s’ispira la libertà didivenire del personaggio stesso dell’”Inimmaginabile” con la sua facciauomo/donna da ermafrodito, rappresentante la protagonista. Il coltelloconficcato nel tronco dell’Uomo-albero fa riferimento al coltello del ladro di“Quaderno per l’inverno” di Massimiliano Civica. Lo spunto di riflessione perosservare il mondo con occhi diversi dalla nostra condizione occidentale egiudeo-cristiana arriva da “La democrazia in America” della Societas RaffelloSanzio. Il riferimento alle gocce d’acqua da “La pioggia che va” di Marco Cupellari. Il personaggio della Donna cinese èanche inspirato all’idea di “Plutocrazia” di Guidotti e Sangiovanni con la suainvestigazione sulle condizioni della comunità cinese in occidente e sul lorostile di vita che li porta a vivere nello stesso luogo in cui lavorano, ladonna lavora con un pigiama a pattern inspirato a un rifacimento di Topolino,metafora della non divisione tra vita e lavoro e del capitalismo stesso.Inoltre molti degli schemi decorativi dei vestiti dei personaggi sono presidirettamente da quelli usati nei lanifici di Prato. 

Una storia nella storia, chetutti i passanti potranno 'ascoltare' con gli occhi. 


Per conoscere meglio DEM e la suaattività artistica:
Sito Internet DEM  
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Francesca Nieri -ERBA magazine

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Ultima revisione della pagina: 6/6/2017

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