La strada dentro

Un nuovo spazio all’insegna dell’arte urbana alle porte di Roma


locandina mostra La Calle Grande
 

Nel pieno cuore romano nasce un Urban Studio dal respiro internazionale, un luogo di passaggio e punto d’incontro per artisti e appassionati delle varie forme d'arte. Lo ZArt Urban Studio, situato in via Panfilo Castaldi al civico 20 nel quartiere Trastevere, aprirà le porte al pubblico questo venerdì, 27 ottobre, dalle ore 18,30 con la “La calle grande”, exhibit collettiva dedicata al mondo della street art e della cultura urbana (stencil art, poster art, sticker art, upcycling, handcraft) presentata in collaborazione con N U D A – New Urban Dirty Art, collettivo di neo-formazione nato a sostegno della street culture.

Abbiamo scambiato due chiacchere con la responsabile, l’artista e curatrice Zaire Torralba, per capire le potenzialità anche lavorative e commerciali della street art in un territorio come quello romano dove l’arte si respira ad ogni angolo (nel senso letterale del termine).


A Roma si respira arte ad ogni angolo della strada. Dove nasce l’idea di far diventare quella che per molti è una passione, un lavoro vero e proprio? Cosa troveremo varcata la porta dello ZArt Urban Studio?
L’idea è nata essenzialmente della necessità di sentirmi realizzata come artista, nonostante i tanti sacrifici che la concretizzazione di questo progetto comporta, la mia aspirazione è quella di vivere facendo quello che amo, seguendo la vocazione di creare e di dare attraverso l’arte e in tanti modi! È così che ha preso sempre più piede in me la voglia di proporre ad un pubblico questo progetto, che ha preso ancora più forma da quando lo coltivo con persone cariche di energie positive, proprio come me, con le quali collaboro quotidianamente, persone con solide basi accademiche e con una grande passione per l’arte. ZArt Urban Studio è un spazio attivo, pieno di forme e colori, uno spazio che accoglie le diverse proposte di artisti, sia italiani che internazionali, capaci di trasmettere sentimenti ed emozioni attraverso diversi stili, tecniche e idee prese direttamente dallo scenario più importante della vita: la strada. Varcata la porta di ZArt troverete il mio mondo: tantissimi artisti da me stessa selezionati e coinvolti nel progetto, che sono parte attiva del mio studio, artisti spesso senza mezzi e senza sostegno, a cui vorrei dare l’opportunità e la visibilità che meritano, così da non essere assorbiti da un sistema commerciale implacabile.

Lo studio che hai scelto è all'interno di uno spazio di co-working, dove realtà diverse (artigianato, arte, comunicazione e marketing) possono scambiarsi conoscenze e influenzarsi a vicenda. È un po’ questo l’intento dello ZArt Urban Studio?
Parallelamente all’inaugurazione di ZArt Urban Studio e all’organizzazione della prima collettiva allestita in questo spazio, La Calle Grande, a sostegno della street culture è nato N U D A -  New Urban Dirty Art, il collettivo di cui faccio parte insieme alle due fondatrici, Raffaella Roberto e Ilenia Di Mauro: la mission è quella di “mettere a nudo” l’arte urbana, promuovendo quei progetti artistici alternativi legati alla cultura underground e che non godono della giusta risonanza, curandone gli aspetti di direzione, comunicazione, management e sviluppo dell’immagine. Ho scelto questo spazio in un quartiere molto legato al lato artistico di Roma, Trastevere, un posto magico che rispecchia completamente il mio gusto estetico per l’arte urbana, dove in ogni angolo è possibile ammirare manifestazioni ed esternazioni degli artisti di strada. Anche in passato, una trentina d’anni fa circa, lo studio era sede di una antica e meravigliosa galleria nonché un’importante scuola d’arte. Appena l’ho visto ho avuto la sensazione di essere a casa e mi sono innamorata! Inoltre condividiamo questo stupendo spazio con un studio fotografico e con una speciale area di falegnameria che è anche centro di restauro di mobili antichi e sala di scultura. Insomma un polo multi-artistico e polifunzionale nel quale sviluppiamo sinergicamente tante idee e progetti, tutti a favore dell’arte anche se in modi diversi.

Lo spazio verrà inaugurato con un evento con mostra collegata, “La Calle Grande”, il prossimo venerdì 27 ottobre. Puoi darci alcuni dettagli sull’evento e sugli artisti coinvolti e raccontarci il perché di questo titolo dal sapore latino-americano?
L’opening della mostra sarà contemporaneamente l’inaugurazione del mio studio; presenteremo una collettiva molto ricca di espressioni artistiche urbane. È anche, tra le mie mostre, una delle più speciali e di particolare importanza per me, perché rappresenta la mia personale rinascita artistica e individuale...
Grazie alla ricerca degli artisti presenti alla collettiva, ho avuto la fortuna di trovare e conoscere persone meravigliose e notevolmente talentuose, unite da un denominatore comune: il potere di trasmettere sensazioni ed emozioni autentiche e umane, che poi è l’essenzialità dell’essere artista. Temet Nosce, uomo integrale che dona l’arte ai quartieri più poveri del suo paese, Mimi the Clown e il suo nasone rosso capace di regalare contemporaneamente dolcezza e allegria, Pino Volpino con i suoi stupendi dipinti di animali che sembrano ti parlino con gli occhi, C_ska che, con le sue illustrazioni ed opere, sa rappresentare la forza e la sensibilità femminile, Carlo Gori grande espressionista nei suoi tocchi di colore, Stelleconfuse, dinamico rappresentante della stencil e sticker art, KOI con la sua particolare tecnica di stencil art, Kocore, riconoscibilissimo nei suoi caratteristici stencil a righe... e tantissimi altri di grande talento che ho scelto proprio col cuore, credimi, molti dei quali impegnati in lavori sociali e che nonostante gli impegni e le occupazioni quotidiane riescono sempre a trovare il tempo da dedicare all’arte, contribuendo ognuno a modo suo alla nostra società.
Il titolo della mostra è un’espressione tipica della mia cultura latinoamericana, "la calle grande”, letteralmente la grande strada, e rappresenta per me, come dicevo prima, lo scenario più importante della vita, dove usciamo tutti giorni a lottare, crescere, nutrirci, in uno scambio continuo tra il dare alla strada e il ricevere da essa allo stesso modo, che serve anche da banco di prova per sperimentare modalità e tecniche diverse con l’utilizzo di svariati materiali, cosa che per noi artisti diventa di prioritaria importanza, una necessità.

Che ruolo ha a Roma l’arte urbana, qui a differenza di altre città c’è una mente molto più aperta verso qualsiasi espressione di strada, ma allo stesso tempo si punta anche molto meno all’originalità delle opere stesse, tendendo più a lasciare il segno, che diventa quasi un marchio. Questa riflessione la faccio paragonandola ad esempio alla realtà fiorentina dove vivo io. Cosa ne pensi a riguardo? Quali sono i punti di forza dell’arte urbana a Roma e cosa invece cambieresti?
Credo che l’arte urbana sia l’arte che meglio può trasmettere il sentimento del popolo, ognuno col suo stile si dona e ci dona sentimenti, provando a esprimere quello che sente, lasciando il suo messaggio, che sia di protesta o una semplice emozione, quella è la sua dichiarazione alla  strada. Muri, cartelli stradali, saracinesche di negozi…  qualunque posto dove si riesce ad arrivare e che possa essere visto, diventa il tramite per comunicare quello che si ha dentro. Roma è molto particolare da questo punto di vista, essendo una città così grande, multietnica, un po’ caotica ma allo stesso tempo ricca di un fortissimo passato artistico, capace di creare una sempre viva interazione. Un aspetto che a Trastevere si manifesta particolarmente, essendo negli anni diventata una vera e propria galleria a cielo aperto! È sufficiente che un artista dia il via, iniziando ad attaccare qualcosa su un muro, che in pochi giorni quel muro sarà riempito da altri artisti, diventando un murales! E così, anche il turista che visita Roma fa mille foto che fa girare dappertutto sul web... di conseguenza lo sviluppo dell’arte urbana qui è più radicato e costante.
Per queste ragioni, Roma è sicuramente molto più aperta; rispetto all’originalità delle opere, penso che il fatto di essere appunto una città molto più grande e metropolitana, la rende anche molta più variegata nella quantità di proposte: sono tanti i potenziali streetartist, che provano a farlo senza necessariamente inserirsi in un contesto o senza avere un proposito chiaro, ma certamente sono in molti quelli che hanno da dire! Altri ancora cercano di diventare una vera e propria icona, di crearsi una sorta di brand, che potrebbe anche risultare a volte una strategia intelligente… in fin dei conti è arte spontanea, e penso che l’arte più creativa è proprio quella che nasce dal basso. Che sia fatta o meno col proposito specifico di farsi notare e rendersi riconoscibile, è in ogni caso un’azione dinamica di espressione, che può molto più facilmente arrivare alle persone.
Cosa cambierei? Beh, mi piacerebbe vedere più progetti importanti che potrebbero dare un reale supporto allo sviluppo di quest’arte che nasce dal basso, creare programmi che attraverso l’arte possano educare, stimolare gruppi di studenti, famiglie, nonché il pubblico in generale .

In questo contesto come si inserisce il tuo spazio e quali sono gli obiettivi per il futuro? In uno scenario come quello romano, dove già molti stanno sfruttando l’ondata (anche economica) legata alla street art, non deve essere facile distinguersi. Quale sarà allora quell’elemento di unicità che permetterà a questo spazio di emergere e farsi notare?
ZArt Urban Studio ha iniziato i suoi primi passi come un studio di auto-produzione, poi pian piano, durante il percorso, ho iniziato a collaborare con nuovi colleghi che sono anche e soprattutto nuovi amici! Persone che hanno il mio stesso bisogno di far conoscere un certo tipo di cultura e di arte e che hanno la mia stessa volontà di sviluppare queste idee attraverso un progetto ben definito e mirato a esprimere e promuovere l’arte urbana in più modi possibili. Notando uno spazio vuoto laddove si tratta di questo tipo di arte più underground e ancora non riconosciuta né conosciuta ai più, ho preso davvero sul serio l’idea di sviluppare questo progetto, anche grazie all’appoggio di un gruppo di artisti, alcuni più o meno emergenti e altri più o meno affermati, coi quali abbiamo creato una squadra che è il nostro punto di forza per lo sviluppo e la crescita dell’artista indipendente.
L’obiettivo principale che perseguo tanto, con ZArt quanto col collettivo N U D A, è quello di creare una piattaforma stabile per l’artista indipendente e alternativo, così da fornirgli il giusto supporto in termini di visibilità e opportunità di engagement, con lo scopo di proporlo in maniera valida sul mercato e immetterlo nel circuito dell’arte, ma senza lasciare che si perda la sua essenza di artista libero da ogni vincolo che il sistema commerciale ed economico impone. La nostra è una proposta alternativa di art gallery, ma allo stesso tempo un nuovissimo laboratorio underground che ospita, sperimenta e promuove la street art in tutte le sue forme. Abbiamo una visione sì “urbana” ma soprattutto umana ed autentica, una visione oltremodo basata sull’autoproduzione e sulla gestione interna tra artisti e persone competenti nel lavoro ma altrettanto appassionate, elemento unico che ci contraddistingue nel campo dell’arte urbana, un campo che in realtà nel contesto romano ha pochi poli di aggregazione interamente dedicati ad essa.



More info:
Evento FB 'La Calle Grande'



La Calle Grande
c/o ZArt Urban Studio – via Panfilo Castaldi, 20 – Trastevere (Roma)
Opening 27 ottobre 2017 h 18.30 – FREE ENTRY
Dal 27 ottobre al 27 novembre 2017 (visitabile su appuntamento)
zarturbanstudio@gmail.com; cel. 320 927 8197

 
 
 
 
 
 
 

Francesca Nieri - ERBA magazine

Punto Giovani Europa

Ultima revisione della pagina: 22/12/2017

I Social di ERBA Magazine: