'Una finestra sul mondo, sull'altro', il progetto di street art di Creazioni Urbane

Sabato 22 giugno l'ex Lanificio Lucchesi di Prato aprirà le sue finestre


 

Sabato 22 giugno, all’ex Lanificio Lucchesi di Prato (fronte piazza Macelli), sarà possibile assistere alla evento organizzato dall’associazione “Biribà Teatro di Natura” in collaborazione con la curatrice esperta di street art Francesca Nieri, un progetto selezionato direttamente dal bando “Creazioni Urbane” del Comune di Prato

La giornalista ed esperta di street art, Francesca Nieri, si è occupata di scegliere 15 artisti del territorio fiorentino e non solo. 

Dalle ore 11.00 fino a tutto il pomeriggio di sabato 22 giugno sarà possibile ammirare le opere degli artisti selezionati, in parte opere originali su poster che saranno affisse con la tecnica del Paste Up (o Poster Art); mentre alcuni di loro interverranno in live painting realizzando direttamente le loro opere sui pannelli. Gli street artist che hanno contribuito a questa mostra sono: Ache77, C_ska, D1R7, Exit Enter, Jah, Ni An, Pitto Ergo Sum, BWolf; mentre per quanto riguarda la parte live dell’evento troviamo i nomi di Forma, Mono_graff, Un Kage, Umberto Staila, Jaco, 6matteo9, la Cumbo

La mostra ha come scopo principale quello di trasformare l’ex Lanificio Lucchesi in una galleria a cielo aperto, non solo allo scopo di valorizzare l’immobile già patrimonio archeologico pratese, ma anche per lanciare un messaggio di accoglienza e intercultura, vincendo i pregiudizi. 

La mostra si concluderà con una lettura di poesie a cura dell’associazione “Biribà APS Teatro di Natura”.

Per l’occasione, noi di Erba Magazine abbiamo voluto sbirciare all’interno di questo progetto, intervistando direttamente alcuni degli artisti coinvolti nell’iniziativa. Ecco quello che ci hanno detto...


Pitto Ergo Sum

Opera di Pitto Ergo Sum
 

Come mai hai deciso di prendere parte al progetto?
Il tema è molto interessante e da tempo cercavo un progetto dove utilizzare il calligrafico per lavorare su una tematica attuale, uscendo dalla mia classica ricerca storica, basata principalmente su scritti antichi o lapidari, con cui cerco di riportare sui muri, poster o altro supporto cose del passato riguardanti il luogo o la storia dove vado a lavorare. Inoltre, per la maggior parte degli artisti coinvolti in questo progetto, nutro profonda stima e con alcuni ho avuto la possibilità in passato di lavorare spalla-spalla; quindi anche l'opportunità di essere inserito in questa rosa di nomi, data anche la mia bassa produttività nell'ultimo periodo, mi è sembrata molto buona.

Pensi che questa mostra possa far sì che le persone si incuriosiscano e si aprano alla street art?
Nell'apertissimo dibattito odierno che cerca di definire cos'è la street art e cosa no, personalmente penso che qualsiasi messaggio collocato per strada possa rientrare sotto questa macro categoria. Un progetto come questo, più che creare un'apertura sulla street art, penso apra riflessioni sui messaggi dei singoli interventi. Tutte le opere che compariranno in questi giorni si rifanno alla tematica "Una finestra sul mondo, sull'altro". Sarà interessante andare a vedere come ogni artista ha lavorato su questa traccia. Non conosco bene la zona in cui si collocano i 15 interventi, ma per me sarebbe altrettanto interessante provare a raccogliere i commenti dei passanti. Ad un poster affiancato a un graffito solitamente segue il commento "questa è arte mentre quello è vandalismo". Ed è qui che a mio parere viene il bello della discussione ed è in quel preciso istante che si aprono le porte della street art: porte di un vastissimo mondo, e non di un salottino di nicchia, un mondo che vive sul confine tra la spontaneità (leggasi anche come illegalità) e l'istituzionalità.

Pensi che la street art sia per “soli giovani” o possa coinvolgere un gruppo più ampio?
Dipende da cosa si intende per "soli giovani". Nel senso che molti degli esponenti contemporanei della street art sono anche over 40/50. Le chiusure o le critiche alla street art sono sempre le stesse, dal ragazzino di 15 anni al signore di 70. Penso non sia tanto il concetto generazionale su cui si deve lavorare, quanto proprio sul pensiero. Indubbiamente questi 15 interventi sono aperti a chiunque passi per strada, dal bambino nel passeggino all'anziano con le buste della spesa. Tutto lo fa la mentalità con cui si guarda a quelle finestre.

 

C_ska

 

Si parla di accoglienza ed intercultura: ti toccano queste tematiche e come pensi che l’arte possa promuoverle al meglio?
L’arte, come tutta la creatività, è apertura verso il bello e la fantasia. Soprattutto la street art, che è accessibile e visibile a tutti, si deve far carico di queste tematiche e diventare momento di riflessione. Ho sentito la necessità di partecipare a questo progetto dando una connotazione di apertura, anche perché negli ultimi anni Prato è stata al centro di campagne politiche che puntavano sulla messa in sicurezza e sul degrado della città. A mio avviso il cambiamento non si può generare dal proibizionismo e dalla chiusura, ma dall’apertura, la conoscenza e dalla divulgazione della diversità come cosa necessaria e non come un qualcosa di cui aver paura. L’arte si deve far carico di questo messaggio, soprattutto in una città come Prato dove convivono realtà culturali e sociali eterogenee. Conoscere e incontrare gli altri è il modo migliore per aprirsi verso altri mondi.

Qual è la tua idea di street art?
Vivo la street art da due punti diversi: quello giornalistico-organizzativo e quello più personale ed artistico. La street art ha una fortissima potenza dal punto di vista comunicativo, proprio perché è molto di impatto e possiamo imbatterci in essa in qualsiasi posto e in qualsiasi momento della giornata. Attraverso un’opera l’autore può farci riflettere su vari aspetti della vita e della società. Va tuttavia saputa sfruttare bene; infatti, nonostante questa nasca in maniera libera da schemi e istintiva nelle strade, si deve trovare un compromesso se vogliamo che determinati messaggi arrivino a un maggior pubblico possibile, come ad esempio attraverso eventi organizzati in spazi legali. Da qui la collaborazione con amministrazioni e associazioni diventa in alcuni casi una necessità. 

Come ti poni nei confronti dei social network, che contribuiscono a una diversa fruizione delle opere? 
I social network sono un’arma a doppio taglio perché possono creare falsi miti, anche nell’ambiente artistico. Io stessa sono nata anche attraverso e grazie ai social. Se gestiti in maniera oculata però, possono diventare un portale utile per l’artista, per farsi conoscere e far conoscere il proprio operato. I social di per sé sono dei contenitori che alienano dalla realtà, per cui è importante che lo studio, la fantasia e la creatività non vengano messi da parte a favore di un utilizzo frenetico degli stessi. Dal punto di vista organizzativo degli eventi invece sono indispensabili; ma anche qui vanno saputi usare, perché anche a livello artistico bisogna imparare a ragionare in modo comunicativo. Una comunicazione giusta ed efficace e soprattutto corretta deve essere alla base dell'agire di ogni campo.

 

Jah

 

Come ti sei avvicinato alla street art?
Nella street art mi sono tuffato a capofitto per passione e per la necessità di comunicare senza dover pagare per avere uno spazio. 

Come si sono evoluti negli anni i tuoi lavori?
I miei lavori sono da sempre incentrati sulla difesa dei diritti. All’inizio utilizzavo solo stencil disegnati e ritagliati a mano, ora li alterno a pezzi in stile “pop art”.

Le tue fonti di ispirazione?
Le mie fonti di ispirazione sono senza dubbio la musica, il buon vino e le chiacchere con la gente.

 

 
Vi aspettiamo dunque domani, sabato 22 giugno, dalle ore 11.00 all'ex Lanificio Lucchesi (fronte piazza Macelli) PRATO

Evento FB collegato
'Una finestra sul mondo, sull'altro'

Profilo Instagram collegato dove seguire l'evento e conoscere gli artisti 
@una_finestra_sul_mondo_2019
 

Eleonora Giovannini - ERBA magazine
 
Punto Giovani Europa

Ultima revisione della pagina: 21/6/2019

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