Candido: l'ingenuo ottimista

 
foto di scena
teatro.org

 
Al teatro Fabbricone, dal 10 al 14 febbraio, è andato in scena lo spettacolo Candido. Viaggio tragicomico nel migliore dei mondi possibili, per regia di Emanuele Conte, tratto dal romanzo Candido o dell'ottimismo di Voltaire.

Il romanzo filosofico venne scritto nel 1759 per criticare il razionalista Liebeniz, morto agli inizi del '700. La filosofia liebeniziana considerava la realtà effettiva e contingente del nostro mondo (avvenimenti, fatti storici), come la migliore tra tutte le opzioni possibili. Garante di questa armonia (prestabilita): Dio. Il male, causato da guerre e cataclismi, non è altro che finalizzato a un bene maggiore, di cui solo Dio è a conoscenza.

Voltaire nel Candido criticherà aspramente questa prospettiva "ottimistica", mostrando fino ai limiti del paradosso come questo sia un mondo folle, privo di fondamenti e indifeso agli attacchi del caso.

La compagnia, nella prima scena, ha mostrato il legame che sussiste tra i personaggi ed i fili del destino, dando discreta prova d'abilità in uno spettacolo di burattini, atto a presentare i protagonisti della vicenda.

A commentare e contestualizzare le vicende, un attore nei panni di Voltaire osserva inerme gli altri personaggi, catapultati per l'intera durata dello spettacolo da una scenografia all'altra, così come lo stesso Candido è gettato nei più tremendi eventi del secolo antecedente alla stesura del romanzo (la guerra dei trent'anni, il terremoto di Lisbona, ecc...).

A causa delle sventure causategli dall'amore, lo sfortunato ma sempre ottimista protagonista, intraprende un viaggio alla ricerca del miglior luogo possibile. Ovunque incontra situazioni e individui assurdi e grotteschi che lo inducono a subire e commettere azioni impensabili. Dopo anni d'ininterrotto peregrinare, ormai disincantato, perde l'ottimismo che tanto l'ha fatto tribolare e ricercare: la realtà dei fatti non sembra affatto la migliore possibile.

Le scenografie sono aderenti alle atmosfere surreali e fiabesche del romanzo anche per come vengono di volta in volta utilizzate.

Lo spettacolo ha ben interpretato lo stile ironico e sarcastico di un testo tutt'oggi attuale per la sua critica nei confronti della politica e del panorama intellettuale, ma sopratutto nei confronti delle atrocità compiute dal genere umano, le quali non possono rendere altro che più imperfetta e ingiusta, piuttosto che migliore, la realtà in cui viviamo.



Giacomo Cecchi - ERBA magazine
 
Punto Giovani Europa

Ultima revisione della pagina: 27/6/2016

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