Per fortuna che c'habemus Nanni Moretti

Uscito il nuovo discusso film di Moretti

 
icine.it

Può risultare antipatico e insopportabilmente egocentrico nel suo modo di fare cinema. Non è un attore nel senso migliore del termine, di fatto ha sempre interpretato sé stesso in tutta la sua carriera.
 
Ma dopo aver visto "Habemus Papam", per me è quasi banale dire che questa è la consacrazione definitiva di uno dei migliori registi italiani di sempre, la prova della raggiunta maturità. Se hanno dato 4 oscar a "Il Discorso del Re", film che regge il confronto solo sul piano attoriale (il tridente Firth-Rush-Bonham Carter), sarà uno scandalo se Moretti non dovesse rivincere a Cannes e fare il triplete dopo Caro Diario e La Stanza del Figlio.
 
La storia, basata su uno spunto iniziale azzeccatissimo, soprattutto per il nostro sentire contemporaneo (l'umanissima crisi personale di inadeguatezza al ruolo del neo eletto Papa), si sviluppa su due binari paralleli, quello appunto del mancato' "attore" cecoviano Michel Piccoli (ma-gni-fi-co !) che vaga per Roma alla ricerca di sè, e quello del giocoso, grottesco, surreale confronto dello "psicanalista" ateo Moretti con i cardinali del Conclave.
 
Non ridevo così dai tempi di "Bianca". Bravissimi tutti i co-protagonisti, in particolare brillano Renato Scarpa (il Robertino di "Ricomincio da Tre" di Troisi) e Camillo Milli (Il presidente della Longobarda ne "L'allenatore nel Pallone"), a conferma che in Italia abbiamo un esercito di caratteristi senza pari nel Mondo, anche nel Cinema ;-).
 
Quasi un Narciso e Boccadoro più cinico e leggero al tempo stesso, alto esempio di Cinema dell'Oppresso, di Teatro nel Teatro e di Teatro nel Cinema, Habemus Papam è tutto questo e anche di più per chi avrà occhi più attenti dei miei. Fumata bianca per Nanni Moretti !



Roberto Becattini - ERBA magazine
 
Punto Giovani Europa

Ultima revisione della pagina: 27/6/2016

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