Io ballo da sola

Regia Bernardo Bertolucci
 
Estate 1995. Dagli Stati Uniti la bella e giovane Lucy arriva in Italia, a Siena, dove sarà ospite in un casolare di vecchi amici della madre. La ragazza si trova calata in un'insolita atmosfera, animata da improbabili artisti e personaggi stranamente ossessionati dalle loro reciproche vicende sessuali. Questo soggiorno animerà lo spirito della giovane alla ricerca del suo vero padre e del suo "amore", un ragazzo di cui si era infatuata anni prima. Attraverso un percorso sensuale e inebriante e una ricerca quasi ossessiva, arrivano le risposte che tanto aveva cercato; in modo quasi del tutto naturale, tanto da risultare innaturale, scoprirà la verità su suo padre e, contemporaneamente, si concederà la sua prima esperienza sessuale, quasi a coronare questo viaggio alla scoperta di sé, delle proprie origini e della propria identità.

Dietro questa trama si delinea uno sfondo in cui l'elemento artistico permea l'atmosfera del casolare e del gruppo che dedica la propria vita alla ricerca della bellezza, sia essa una poesia, una scultura o una giovane donna. I personaggi sembrano quasi dipinti e collocati dentro un quadro di cui possiamo percepire la sensualità, ma anche la malinconia e la nostalgia. Attraverso i colori forti, le note jazz della colonna sonora che rendono l'atmosfera soffusa e irreale, e gli odori inebrianti, quasi percepibili, riusciamo ad ammirare il fascino del luogo, in cui il tempo pare non scorrere mai. L'arrivo della giovane, infatti, turba un equilibrio che sembrava perdurare da anni, quando a turbare quell'equilibrio era stata proprio la madre di Lucy con la sua bellezza e la sua poesia.



Ilenia Innocenti - Redazione ERBA magazine
 
Punto Giovani Europa

Ultima revisione della pagina: 27/6/2016

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