Il grande e potente Oz

 
locandina del film
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Il grande e potente Oz è il film visibile da marzo nelle sale cinematografiche italiane (anteprima nazionale il 5 marzo 2013).
 
Liberamente ispirato al romanzo di L. Frank Braun "Il meraviglioso mago di Oz", vede la regia di Sam Raimi (il regista conosciuto per i film horror La casa, La casa 2, Drag Me to Hell e la trilogia di Spider Man).

Il film in questione non narra la storia a tutti nota della dolce bambina Dorothy catapultata nel fantastico mondo di Oz, ma proprio la storia di quest'ultimo e di come sia diventato il famoso mago da tutti noto e re del magico regno di Oz. A ragione può quindi essere considerato una sorta di prequel de "Il mago di Oz" di Victor Fleming (anno 1939).

L'idea è stata lanciata al presidente di produzione della Disney (Sean Bailey) dal produttore Joe Roth (noto già per Alice in Wonderland di Tim Burton). Visibile anche in 3D, quest'ultimo è ampiamente ben sfruttato, fin dai titoli di apertura.

Come una sorta di libro pop-up o teatrino di carta, si squadernano davanti agli occhi degli spettatori, immagini su immagini, titoli su titoli che trasportano la mente direttamente al mondo dell'infanzia e della sua illustrazione (del resto i 13 libri della serie di Oz furono resi popolari proprio dalle illustrazioni di W. W. Denslow del 1900 e da quelle di J. R. Neill nel 1907).

Interessante la decisione di iniziare il film in bianco e nero. La scelta è giusta se si pensa al periodo in cui la storia si svolge (il 1905), ma ben si addice anche al mondo del circo e dei saltimbanchi (viene subito alla mente quell'immaginifico film sul mondo del circo e sulla differenza e sostanza tra sogno e realtà che è "Ombre e nebbie" di Woody Allen, celebre la frase: "Tutti amano le proprie illusioni. Amano?ne hanno bisogno: come di aria da respirare"); del resto anche qui vi è una sorta di scarto (segnalato in questo caso dal colore) tra la grigia esistenza della vita reale fatta di imbrogli e sotterfugi e il fantastico e colorato mondo di Oz, popolato da creature magiche, in cui si è catapultati insieme al protagonista e i colori prendono il sopravvento.
 

 


La natura lussureggiante ricorda le giungle dai colori vividi e squillanti del "doganiere" Henry Rousseau, mentre la Città di Smeraldo sembra quasi evocare le forme futuristiche delle architetture di Sant'Elia (riproposte già nel celebre film "Metropolis").

La classica lotta fra bene e male e la scoperta del buono che c'è dentro ognuno di noi (l'evoluzione del mago), vede anche vere e proprie citazioni e rimandi degni di nota, come la strada di mattoncini gialli (strizzatina d'occhio e riferimento al celebre film precedente), la presenza degli spaventapasseri (qui azionati meccanicamente durante la battaglia nel campo di papaveri; sorta di binomio tra l'Uomo di Latta e lo Spaventapasseri) e il terzo compagno di viaggio di Dorothy non poteva  certo mancare: il Leone Codardo (caduto addormentato proprio in quel campo per il profumo dei papaveri); breve apparizione,  è qui una bestia feroce che attenta alla vita di Oz e del suo futuro aiutante: la scimmia volante Finley (unico esemplare della celebre popolazione); così come le scarpe di brillantini indossate alla fine del film dalla Strega Buona (Gilda), preludio alle ballerine rosse di Dorothy (ma in questo caso bianche e chiaramente col tacco).

Scenografica la scena con la videoproiezione del gigantesco volto di Oz, grazie ad uno strumento inventato nel 1876 da Emile Raynaud, il prassinoscopio, chiaro riferimento alle invenzioni di quel periodo storico (del resto Thomas Edison a cui si deve lo standard della pellicola di 35 mm e la realizzazione del primo studio cinematografico; inventore tra il 1890 e il 1894 del fonografo, "cinetoscopio"e " cinetofono" - preludio al cinema - è più volte ricordato nel corso del film e citato come modello dallo stesso protagonista).

Divertente e adatto a tutta la famiglia, sembra quasi l'altra faccia di Alice in Wonderland (non a caso il produttore è lo stesso), lì il sequel, qui il prequel della favola nota a tutti e anche in questo i riferimenti fantasy e dark furoreggiano.

E chissà se la prossima mossa non sarà dar vita ad un remake del film con protagonista la dolce e beniamina di tutti Dorothy...

 
 

 

Ilenia Vecchio - ERBA magazine
 
Punto Giovani Europa

Ultima revisione della pagina: 10/1/2017

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