Febbre a 90

Libro e film!

 
locandina del film
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Una delle frasi più tipiche che si sentono dopo aver visto un film tratto da un libro è la seguente: "E' più bello il libro!" Quante volte abbiamo udito pronunciare queste parole? E quante volte siamo stati noi stessi a pronunciarle?

Stavolta, ho voglia di scrivere di "Febbre a 90", caso in cui, secondo me, sia il libro, sia il film sono ottimi prodotti.

Partiamo con il romanzo, scritto nel 1992 da Nick Hornby. E' un romanzo autobiografico, in cui l'autore condivide con il lettore la sua passione per il calcio e, in particolare, per la sua squadra del cuore, l'Arsenal.

Lo fa attraverso una serie, se vogliamo, di resoconti di partite da lui viste dal 1968 al 1992. In parallelo all'aspetto calcistico e sportivo, si sviluppano quelli intimi e personali di Hornby. L'autore, infatti, cresce assieme alla squadra e, in mezzo a vittorie, soddisfazioni, sconfitte e delusioni prettamente sportive, ci rende partecipi degli avvenimenti della sua vita (il rapporto con il padre, l'avvicinarsi alla professione di insegnante prima e di scrittore poi). In breve, abbiamo un divertente ed appassionante spaccato della vita di un qualunque tifoso.
 

 

L'ho trovato, personalmente, un romanzo godibilissimo, questo al di là del fatto che parli di calcio (anch'io, come lo scrittore inglese, sono un appassionato, anzi, un tifoso). Leggendolo emergono tutte le caratteristiche positive dello stile di Hornby. Ogni volta che ho a che fare con una sua opera, ho come l'impressione di trovarmi seduto in un pub, a sorseggiare pinte di birra ed a discorrere (in questo caso di calcio) con un vecchio amico.
Veniamo invece al film. Diretto nel 1997 da David Evans, ha come attori principali Colin Firth (che interpreta il protagonista maschile, Paul Ashworth) e Ruth Gemmel (che nel film è Sarah Hughes).
Come il romanzo, la trama del film è cadenzata da partite di calcio, ma si concentra principalmente sulla stagione 1988-89, anno in cui l'Arsenal vincerà il campionato all'ultimo minuto in modo rocambolesco.

 
copertina del libro
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Paul è infatti un insegnante, sfegatato tifoso dei biancorossi Gunners, che trascorre una vita placida e tranquilla, allenando la squadra della scuola ed andando a vedere l'Arsenal assieme all'unico amico Steve. Proprio nell'anno in cui l'Arsenal sembra essere finalmente in grado di tornare a vincere il campionato dopo ventuno anni, Paul si imbatte nella nuova collega Sarah, appassionata del proprio lavoro e schifata dal calcio.

Ecco quindi che l'insegnante tifoso si trova, forse per la prima volta, ad affrontare il mondo reale, un mondo che "non si ferma a maggio per ripartire ad agosto" ed in cui non ci sono seconde possibilità come nel calcio ("se perdi la finale di coppa a maggio puoi sempre aspettare il terzo turno in gennaio"). Una commedia assolutamente piacevole e divertente, adatta anche (anzi, in particolare) a chi di calcio non capisce una mazza e, magari, fa fatica a comprendere perché la gente ci si appassioni e se la prenda tanto a cuore.
Memorabile la scena in cui Paul e Steve assistono in televisione alla partita decisiva del campionato, con Paul che guarda tutto il secondo tempo con indosso il giubbotto, perennemente sul punto di uscire di casa per andare a prendersi una sbronza per alleviare il dolore della sconfitta imminente e Steve, più ottimista, che lo spinge a rimanere in casa per non perdersi il meglio.

Beh, che dire, buona visione e buona lettura!

 

 

Iacopo Innocenti - ERBA magazine
 
Punto Giovani Europa

Ultima revisione della pagina: 10/1/2017

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