Esiste un collegamento inconsapevole, un filo che lega gli scrittori accomunati da esperienze storiche simili. Autori che pur non essendosi mai incontrati condividono le stesse intuizioni, le stesse aspirazioni. Questo il filo conduttore delle opere del critico Renato Barilli, che preferisce definirsi un 'operatore culturale'. "Proprio come gli operatori telefonici di una volta - dice Barilli - mette infatti in collegamento realtà che altrimenti sarebbero rimaste isolate fra loro, sole nella loro somiglianza".
Questo è l'assunto di fondo che lega due opere fra loro speculari "La narrativa europea in età contemporanea" e l'oggetto della presentazione che si è tenuta il 6 febbraio alla biblioteca Lazzerini di Prato, "La narrativa dei capitani coraggiosi", che per Barilli è un completamento necessario del primo.
"La narrativa europea in età contemporanea" prende infatti in esame Cechov, Joyce, Proust, Woolf, Musil, tutti gli autori europei che per Barilli hanno un approccio analitico alla vita, la osservano 'alla moviola', come ha sottolineato scherzando l'autore durante la presentazione. I loro protagonisti non sono eroi che partono per coraggiose avventure, sono persone comuni che affrontano la vita di tutti i giorni, descritta da un punto di vista così interno che tempo e spazio diventano quasi irrilevanti. Ma troppo di ciò che sta a cuore all'autore rimane fuori, non ha la possibilità di parlare di Conrad, ma soprattutto di Malaparte, colui che ha segnato il suo legame con la città di Prato. Barilli non è solo legato alla città di Prato tramite l'interesse per Malaparte, ma anche da una promessa fatta nel 2007, quando la biblioteca Lazzerini era ancora in cantiere, quella di renderla non solo un contenitore di libri ma anche un centro culturale.
Così, "La narrativa dei capitani coraggiosi" sposta l'attenzione sugli autori che hanno descritto la vita con una prospettiva esterna, in cui il tempo e lo spazio sono fondamentali. Barilli prende stavolta in esame Conrad, Malraux, Saint-Exupéry, Hemingway, Silone e Malaparte. I loro protagonisti sono 'capitani coraggiosi' che non si soffermano ad analizzare il vissuto ma si lanciano in imprese che sfidano la morte, fino a trovarsi (tranne Conrad) all'appuntamento ideale della Grande Guerra.
Elisa Marrocu - ERBA magazine
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