LaProgeas Family, un gruppo fondato nel 2012 da studenti universitari che nel tempo sono diventati amici, colleghi e infine una famiglia. Un team che progetta e organizza eventi di varia natura artistica, mescolando arte, musica, cinema e teatro, in modo del tutto anti-convenzionale. Per conoscerli meglio abbiamo intervistato Gianluca Sanseverino, membro della family.
Da quante menti è nata l'idea di questo progetto?
Questa è una domanda a cui è difficile dare una risposta, il progetto è nato dai quattro fondatori, ognuno dei quali ha portato un contributo personale; io mi sono unito al gruppo in un secondo momento e adesso siamo ufficialmente in cinque. Possiamo comunque dire che quello che è diventato definitivamente Progeas Family, lo abbiamo costruito noi tutti insieme.
Qual è il tuo ruolo all'interno del gruppo?
Non abbiamo ruoli stabiliti, c'è chi si occupa più dell'aspetto musicale o di quello artistico, a seconda delle conoscenze o dell'ambiente che ognuno di noi segue con più passione. Tendenzialmente decidiamo e facciamo tutto insieme, come una famiglia.
Da cosa deriva la scelta del nome?
I fondatori del gruppo si sono conosciuti frequentando il corso di Laurea Pro.Ge.A.S. (Progettazione di Eventi e Imprese dell'Arte e dello Spettacolo); io invece studio Psicologia... Abbiamo voluto riproporre questo nome ( non è puntato, non è un acronimo ma una parola unica)la cui eterogeneità rispecchia quello che facciamo, occupandoci di vari ambiti.
Se dovessi descrivere la vostra attività in tre parole chiave, quali useresti?
1. Aggregazione: tra noi e con gli altri. I nostri eventi raggruppano persone che condividono degli stessi interessi; 2. Comunicazione: perché sia le opere a cui diamo spazio che i nostri progetti vogliono lanciare un messaggio; 3. Divertimento: facciamo eventi in cui speriamo che i partecipanti si divertano. Abbiamo recentemente organizzato una serata al Combo in cui è venuta tanta gente e si è divertita e questa è la cosa più importante.
Puoi dirci qualcosa di più sull'evento al Combo?
È un evento a cui siamo particolarmente affezionati perché è stata la prima grande serata organizzata interamente da noi. L'evento prende il nome di 'Support your local artist movement', ed ha un ottimo format che pensiamo di riproporre: l'idea di base è quella di spingere le realtà artistiche locali e dare loro visibilità, magari con l'aiuto di uno special guest. In questo caso abbiamo chiamato sul palco Rancore & DJ Myke (di Roma), abbiamo 'usato' il loro nome per promuovere la serata e abbiamo inoltre coinvolto artisti locali, con la collaborazione dell'etichetta Elastica Records, che hanno avuto la possibilità di esibirsi davanti ad un pubblico di 700 persone.
Parliamo dei vostri progetti: il gruppo è attivo e si sta facendo conoscere. Tra gli eventi più seguiti: l'Inseminazione artistica di cui anche la nostra redazione ha parlato in precedenza; gli appuntamenti fissi del giovedì e del venerdì rispettivamente allo Strizzi Garden(Strizzi ART)e allo Space Club (DadaLab) di Firenze. Puoi parlarcene brevemente?
Il DadaLab è un laboratorio di live painting mentre allo Strizzi proponiamo un contesto più particolare e interessante sia dal punto di vista musicale che artistico, realizzato soprattutto attraverso varie sperimentazioni musicali non convenzionali (in una recente performance l'artista Stefano Brutti ha proposto un genere Minimal-House avvalendosi di tecnologie e di un Didgeridoo).Curiamo inoltre una mostra da Hemingway in cui tutti i mesi esponiamo delle opere da ammirare e perfino comprare.
Come trovate e scegliete gli artisti con cui collaborare?
Alcuni li conosciamo personalmente, molti li abbiamo conosciuti in occasione dell'evento di Inseminazione Artistica. Con questi si creano in seguito dei rapporti personali per cui talvolta sono gli artisti stessi a suggerisci altri nomi. È una cosa molto dinamica, non andiamo in giro a reclutarli. Inoltre se qualcuno ci nota ci scrive...
Quali sono i progetti futuri, puoi darci qualche anticipazione?
Vogliamo continuare a organizzare eventi di questo tipo, magari puntando su progetti più grandi che sui soliti settimanali. Per adesso si parla di qualche serata alla Flog ma niente di deciso.A settembre ci sarà un progetto più concreto, infatti con l'appoggio del Comune di Firenze saremo presenti al Festival 'Icché ci vah ci vole', che avrà luogo a Villa Favard per tre giorni nei quali si alterneranno laboratori, esibizioni artistiche e musica dal vivo.Infine abbiamo in cantiere un progetto in Sicilia organizzato per i primi di maggio, molto interessante e di una certa risonanza, di cui però parleremo volentieri in una futura occasione.
Vuoi dire qualcosa che per voi è importante ma che non abbiamo affrontato nella nostra intervista?
Sì, molte volte l'idea generale che passa è che la Progeas Family si occupi quasi esclusivamente di Street Art, in realtà non è così, noi ci occupiamo molto di Street Art perché la apprezziamo tantissimo e ne vediamo le potenzialità sia di decoro urbano sia comunicative.Il progetto Progeas Family vuole essere un palco per le realtà artistiche emergenti, per le associazioni, e per tutte quelle realtà che hanno un contenuto ma non riescono a promuoversi da sole. Vorremmo diventare un punto di riferimento. Ci occupiamo anche di creare delle collaborazioni, ovvero mettiamo in contatto due progetti/realtà simili tra loro affinché possano collaborare e allargare le loro possibilità. Cerchiamo di valorizzare il patrimonio artistico-culturale del territorio e attraverso i nostri eventi, vogliamo educare il pubblico a un tipo di serata diversa, dando spazio in maniera non convenzionale.
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