Si è conclusa domenica 8 maggio la terza edizione del Festival di Letteratura Spagnola e latino-americana che ha luogo ogni anno in quel di Perugia. Una quattro giorni, organizzata dall'associazione culturale Encuentro, insieme ad Arci Regione Umbria con il patrocinio e la collaborazione delle maggiori istituzioni locali: Regione Umbria, Provincia di Perugia, Comune di Perugia, Capitale italiana dei Giovani 2016, Università degli Studi e Università per Stranieri, oltre a quello delle Ambasciate dei Paesi di provenienza dei suoi ospiti. Quest'anno poi si è avvalsa anche della collaborazione di: Cinema Zenith, PostModernissimo e Consultravel.
Il Festival ha lo scopo di fare da ponte tra l'Italia e la cultura ispanica che attira un gran numero di lettori e che affascina per i suoi connotati storici e antropologici, tanto da essere considerata quasi un genere in sé. Le personalità che hanno partecipato al Festival sono tra le più disparate: autori noti ed emergenti, traduttori e giornalisti, cantanti, attori e fotografi.
La cultura latina è indagata a 360 gradi e per gli appassionati è un'occasione da non perdere che permette di avvicinare mondi geograficamente distanti, per quattro giorni riuniti in un'ambientazione, Perugia, che affascina e risponde adeguatamente alla richiesta di integrazione culturale.
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Tra gli autori emergenti colpisce particolarmente Rodrigo Hasbύn, classe 1981, scrittore principalmente di racconti, si fa conoscere con il suo primo romanzo pubblicato in Italia: Andarsene (edito dalla casa editrice Sur). Il libro è un piccolo gioiello, ha un ritmo serrato ed è denso di senso, l'amore dell'autore per il genere del racconto è evidente. Ci trasporta nella Bolivia degli anni '50, fino a quella degli anni '70, orbitando intorno ad una famiglia tedesca, migrata dopo la seconda guerra mondiale. La storia si snoda all'interno delle dinamiche familiari e umane, politiche e amorose che fanno di questo piccolo libro un esempio di sinteticità funzionale. La presentazione è avvenuta in presenza dell'autore e di Ilde Carmignani (traduttrice di Mάrquez, Cortάzar e Sepύlveda, tanto per citarne alcuni).
Altra interessante autrice emergente è Raquel Robles, che nel suo primo romanzo pubblicato in Italia, Piccoli Combattenti (edito dalla casa editrice Guanda) è riuscita a trasformare in letteratura la storia personale ed universale dei figli dei desaparecidos in Argentina, attraverso una narrazione puntuale e ben strutturata, ricca di sentimenti contrastanti: rabbia e tenerezza che si alternano. La Robles è scrittrice e insegnante; il ruolo di educatrice l'ha aiutata a rivelare una storia che per molti anni ha preferito non raccontare, confusa dal dolore del passato e da quel senso di pudore che i figli dei combattenti scomparsi provano sulla propria pelle. Attivista ancora oggi, lotta contro le impunità per i crimini della dittatura militare. La presentazione è avvenuta in presenza dell'autrice e della traduttrice Iaia Caputo.
Per seguire l'associazione aspettando la prossima edizione del festival: Encuentro Perugia
Francesca Rinaldi - ERBA magazine
Punto Giovani Europa