E come le onde che arrivano improvvise, ti risucchiano quando meno te lo aspetti, si ingrossano per poi tornare lievi, questo libro ti cattura con i suoi personaggi - tra il buffo, il tragico ed il grottesco - e le loro storie che inizialmente si sfiorano, per poi intrecciarsi e divenire una cosa unica.
Fabio Genovesi, classe 1974, dopo il romanzo 'Morte dei Marmi' torna nella sua Versilia e, da abile burattinaio, tiene le fila delle sue 'creature letterarie' in un intreccio tra reale e surreale, piccola quotidianità e fantasia, che vede come elemento centrale il mare con le sue onde, che è gioia e lacrime, felicità e tristezza, vita e morte, che divide ma alla fine unisce.
Ma sono i personaggi l'elemento forte del romanzo. E' Luna il motore di tutta la storia, una ragazzina albina che nonostante non si possa esporre al sole adora il mare e la spiaggia, fragile nell'aspetto e nel carattere. Luca, suo fratello, è invece l'opposto: bello, forte, sicuro, vive ogni istante della sua vita. Serena, la loro madre, bella anche senza far niente, ma mai stata troppo fortunata con l'amore e la vita, dovrà infatti affrontare la prematura perdita del figlio maggiore. Sandro quarantenne laureato che vive ancora con i genitori, precario con una cattedra in una locale scuola superiore, che farà di tutto per avvicinarsi alla bella Serena, rincontrata per caso ad un colloquio scolastico. E poi ancora il migliore amico di Luna, Zot, ragazzino di Chernobyl che si atteggia come un piccolo lord inglese e lo sboccato Ferro, nonno 'adottivo' di Zot, bagnino in pensione con la passione per l'alcool, dai modi rozzi ma incisivi.
A fare da cornice, le surreali disavventure dei due miglior amici di Sandro - gli sfigatissimi Rambo, super palestrato che verrà messo a nudo da Ferro pagina dopo pagina, e Marino che, per non rinunciare alla pensione della madre morta, la congela nel freezer - che danno vita ad una storia nella storia rendendo il romanzo un'esplosione di ironia. Quarantenni precari che vivono con i genitori, legati ancora ai ricordi del Liceo, che illustrano alla perfezione la realtà di periferia di una città, animata da mille eventi e stracolma di turisti durante l'estate, ma decisamente più triste e vuota durante l'inverno.
Ma in questo turbine di porte in faccia, delusioni, perdite e schiaffi che la vita riserva - complice 'un osso di balena', 'una statua stele a forma di Luna', una gita a Luni ed un cielo tempestato di stelle - le storie surreali dei protagonisti troveranno una nuova strada, la loro, nel caldo abbraccio notturno del mare.
I capitoli racchiudono tante piccole storie a sé, si rincorrono e si intrecciano a ritmo serrato e non saresti mai sazio di leggere. La scrittura di Genovesi è incalzante, diretta, ti fa amare i piccoli particolari senza però divenire prolissa. La narrazione in prima persona fatta da Luna viene intervallata da periodi in terza persona, rendendo ancora più vivace e coinvolgente la lettura.
Una grande conferma per questo giovane scrittore che con 'Chi manda le onde' ha vinto la seconda edizione del 'Premio Strega Giovani', iniziativa promossa dalla Fondazione Maria e Goffredo Bellonci.
Non rimane che 'tuffarsi' in questo libro lasciandosi trasportare dalle onde.
Francesca Nieri - ERBA magazine
Punto Giovani Europa