Robert De Niro incontra Al Pacino, per la prima volta sul grande schermo, poi l'esperienza si ripeterà nel 1995 con l'ottimo poliziesco "Heat" di Micheal Mann e nel 2008 con il deludente tv-movie "Sfida senza regole".
Allora era il 1974, il regista era un certo Francis Ford Coppola (oscar per regia, film e sceneggiatura), i due protagonisti erano circondati da uno stuolo di attori già affermati (Duvall e perfino il nostro Gaston Moschin, perfetto nel ruolo del boss del quartiere).
De Niro e Pacino nel film interpretano, anche se quasi coetanei, padre e figlio rispettivamente, ma non si incontrano mai. De Niro vive nella memoria del figlio, le cui vicende si svolgono ai giorni d'oggi. La sua interpretazione recitata interamente in italiano, lingua studiata dall'attore per mesi in Sicilia, è da antologia e giustamente premiata con l'oscar come miglior attore non protagonista.
Tratto dai romanzi di Mario Puzo, "Il Padrino parte seconda" costituisce la colonna portante della trilogia sulla famiglia Corleone. Il film più bello, violento e romantico allo stesso tempo della trilogia. Cullati dalla musica trascinante e malinconica di Nino Rota (Oscar anche per lui), lo spettatore viaggia tra salti temporali attraverso le immagini con gli occhi dei protagonisti e dei personaggi che li circondano ripercorrendo la storia di una famiglia, ma anche di un intero paese.
Cinema allo stato puro.
Giovanni Cecchini - ERBA magazine
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