Intervista a Filippo Staud

 
Filippo Staud durante l'intervista con Stefania Tempestini
Fonte: foto di Stefania Tempestini

Filippo Staud, in arte Pippo Bosè, in onore al cantante Miguel Bosè, è nato ad Anghiari (Arezzo) nel 1958 ed è stato uno showman popolare della Firenze anni '80.

Si è esibito nelle piazze, nei locali ma anche alla radio e nei teatri. 

Personaggio eclettico, vanta anche apparizioni mitiche ai concerti di David Bowie, Madonna, Antonello Venditti, Nomadi.

Di carattere gentile e mite è stato sicuramente uno tra i primi, più conosciuti e stimati "performer" di un periodo straordinario per Firenze.  

 

Com'era la Firenze degli anni '80?
La gente che viveva a Firenze in quegli anni si voleva divertire. Io sono 50% aretino e 50% fiorentino ma negli anni Ottanta facevo spettacoli per strada e tutti mi conoscevano. Nel 1987 mi sono esibito davanti a 70mila persone (per il concerto di Bowie).  

Com'è nata la tua passione per Miguel Bosè?
È nata nel 1988 quando ho lavorato con lui in Sicilia. L'ho anche baciato!  

Però hai lavorato anche con Francesco Nuti?
Certo, ho partecipato al film "Donne con le gonne". I miei amici mi hanno applaudito tanto... A Francesco auguro tutto il meglio.  

Raccontaci la tua esperienza in radio...
Lavoravo a "Tuttoradio" con Mauro Susini, è stato un periodo bellissimo che mi ha dato anche l'occasione di conoscere Renzo Arbore.  

Quindi ti definisci un show man?
Mi definisco un miracolato. Ho scampato la morte due volte. La prima durante il parto di mia madre e la seconda nel 1978 quando lavoravo come manovale nella fabbrica di Gucci. Ho avuto un incidente e sono andato in coma. Per fortuna i medici di Careggi mi hanno salvato... gli sono molto riconoscente. 

 
Filippo Staud durante le riprese del film "A particolari intolleranze"
Fonte: foto di Stefania Tempestini

Allora facevi anche il manovale... quando hai capito di voler fare altro?
Quando ho preso coraggio e ho confessato al mio babbo che volevo fare il cantante e il presentatore. E lui ha risposto "va bene, ti perdono". 

Eri molto legato ai tuoi genitori?
Sì, infatti ora che non ci sono più sono molto triste. Per fortuna ho mio fratello che si prende cura di me. 

È vero che scrivi un diario?
Certo. Lo scrivo dal 1977 e tutti i giorni lo ricopio in bella. 

Quindi non usi i social network?
Io sono all'antica, faccio ancora il baciamano! Però il mio amico Alessandro Fantechi (attore e regista) aggiorna il mio profilo Facebook e Twitter per me. Devo molto a lui perché capisce la mia volontà di lavorare. Infatti adesso faremo nuovi spettacoli al Teatro Antella. 

In questi mesi hai partecipato anche ad un film che s'intitola in "A particolari intolleranze", uscirà in estate ed è ambientato a Prato. 
Si, il film parla della difficoltà di comunicare e dei tentativi che la gente prova per superarla, mostrando anche il disagio che sta affrontando Prato in questi anni. Ho lavorato molto volentieri a Prato... mi hanno riconosciuto anche lì! Scherzo... durante le scene sono stato molto sincero e onesto. 

Quali sono i tuoi progetti futuri?
Fino al 2019 lavorerò con Fantechi. Festeggeremo anche i 40 anni di "Super Superman". Il mio desiderio però è quello di rivedere Miguel Bosè.

 

 

Stefania Tempestini - ERBA magazine
 
Punto Giovani Europa

Ultima revisione della pagina: 20/7/2016

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