Un cuore 'moderno' pulsa a Palazzo Strozzi

'Da Kandinsky a Pollock. La grande arte dei Guggenheim a Firenze'

 
'Curva dominante' (1936) - Vasily Kandinsky
Fonte: fotografia di Francesca Nieri

Palazzo Strozzi si riconferma il centro dell'arte moderna fiorentina. Lasciato il contenitore rinascimentale del cortile e salite le scale, ci troviamo infatti catapultati nei colori, nelle forme geometriche, negli schizzi e negli strappi dei neoavanguardisti del secondo dopo guerra.
Una mostra assolutamente da vedere 'Da Kandinsky a Pollock. La grande arte dei Guggenheim a Firenze' visitabile fino al 24 luglio, dove l'arte europea e americana del Novecento dagli anni Venti agli anni Sessanta si intreccia e si confronta.

Qual è il filo conduttore che lega Kandinsky al re dell'Action Painting Pollock, a Motherwell, Duchamp, Max Ernst, Picasso, Fontana, Calder, Rothko, Lichtenstein e tanti altri artisti che hanno fatto del Novecento il secolo dell'Avanguardia?
Sicuramente la sperimentazione, ma soprattutto il fatto di aver associato il loro nome a due grandi collezionisti americani quali Peggy e Solomon R. Guggenheim - rispettivamente nipote e zio - che li hanno accolti e dato spazio al loro estro e alle loro particolari visioni artistiche. Da un lato Salomon (1861-1949) con il suo 'rivoluzionario' museo newyorkese, "Museum of Non-Objective Painting" (1939) - basato sull'idea purista dell'astrazione come assenza di figura e sull'arte di Vasily Kandinsky - che porterà poi, grazie alle idee del visionario architetto Frank Lloyd Wright, alla costruzione del celebre museo di New York nel 1959. Dall'altro Peggy, più vicina alle correnti del Cubismo e del Surrealismo e alle avanguardie astratte, con la sua galleria newyorkese "Art of This Century" (1942-1947), dove hanno esposto gli stessi Pollock e Motherwell, che precede la nascita del suo museo a Venezia nel 1951. Anche la scelta di Palazzo Strozzi non è per niente casuale dato che, proprio negli spazi dell'attuale Strozzina, nel febbraio 1949 Peggy Guggenheim, da pochissimo giunta in Europa, decise di mostrare la collezione che poi troverà a Venezia la definitiva collocazione.
 
Curata da Luca Massimo Barbero, la mostra offre un percorso di oltre 100 opere, installazioni e filmati ricostruendo rapporti e relazioni tra le due sponde dell'Oceano e mettendo a confronto le due visioni artistiche dei due collezionisti americani. All'entrata ci accoglie il quadro di Kandinsky Curva dominante (1936), sinestesia di colori e suoni, percezioni visive ed uditive, divenuto il simbolo stesso della mostra.

Attraversiamo poi una sala dove alcuni quadri e schizzi di Picasso, tra cui spicca il Busto di uomo in maglia a righe e l'incisione ad acquatinta Il sogno e la menzogna di Franco, si fondono con altri grandi artisti quali Yves Tanguy, con i propri paesaggi apocalittici e surreali, o Victor Brauner con l'enigmatico quadro Il surrealista che trae ispirazione dalle figure dei tarocchi.

 
'Preparativi' (1968) - Roy Lichtenstein
Fonte: fotografia di Francesca Nieri


Un'intera sala, con ben 18 opere, è dedicata a Jackson Pollock e alla sua singolare tecnica di pittura, dripping, che apre la strada al movimento  dell'Action Painting. Pollock, seguendo rituali dei nativi americani, versava il colore direttamente sulla tela posta sul pavimento, intervenendo poi sul colore con svariati strumenti tra cui pennelli induriti, bastoncini o anche siringhe da cucina.

Ampio spazio riservato anche a Mark Rothko, presente in mostra con 6 quadri, Alexander Calder, con 5 grandi mobiles, Fontana, con le sue tele squarciate e bucate, Max Ernst con Il bacio, manifesto dell'arte surrealista, Francis Bacon con Studio per scimpanzé, opera che la stessa Peggy teneva nella sua camera da letto, e ancora Willem de Kooning, Robert Motherwell, Roy Lichtenstein che chiude la mostra, salutando il visitatore, con la sua gigantesca opera Preparativi (1968), in cui l'artista pop, attraverso il tipico stile che rimanda al fumetto, propone una denuncia della guerra in Vietnam.
 
Attraverso dipinti, sculture, incisioni e fotografie provenienti dalle collezioni Guggenheim di New York e Venezia, nonché da alcuni musei e collezioni private, la rassegna costituisce un'occasione unica per ammirare e confrontare insieme massimi capolavori di movimenti artistici che hanno definito il concetto di arte moderna, dal Surrealismo all'Action Painting fino all'Informale e alla Pop art.
 
La mostra è promossa dalla Fondazione Palazzo Strozzi e dalla Fondazione Solomon R. Guggenheim con il sostegno del Comune di Firenze, la Camera di Commercio di Firenze, l'Associazione Partners Palazzo Strozzi, la Regione Toscana e con il contributo dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze.
 

Orario mostra:

Tutti i giorni inclusi i festivi 10.00-20.00
Giovedì 10.00-23.00
 
Info:
Tel +39 055 2645155; info@palazzostrozzi.org  
 
Prenotazioni:
Dal lunedì al venerdì 9.00-13.00/14.00-18.00
Tel +39 055 2469600; prenotazioni@palazzostrozzi.org

 

 

Francesca Nieri - ERBA magazine
 
Punto Giovani Europa

Ultima revisione della pagina: 20/7/2016

I Social di ERBA Magazine: