La band di Sydney più 'di Seattle' dell'Australia è tornata con una etichetta indie con un greatest hits (pubblicato dalla ex casa discografica Major, cioè la Capitol) e questo nuovo album.
Da quando, un paio di anni fa, fu diagnosticata a Crag Nicholls la sindrome di Asperg, la band non ha mai completato un tour decente, poiché il cantante doveva essere da un medico a farsi curare o fare una visita un giorno sì e l'altro pure. Così la Capitol ha pensato bene di scaricare i Vines nella loro 'terra dei canguri' a cavarsela da soli. La band firma con Ivy League, indie label di Sydney, e pubblica "Melodia" con la produzione di Rob Schnapf (già all'opera nei primi due album della band).
Il tutto parte con le agitate "Get out" e "Manger" perfette per i college americani. "Autumn Shade 3" riprende la saga delle ombre di autunno cominciata con due canzoni "A.S. 1" e "A.S. 2" rispettivamente sul primo e secondo album. Si tratta di ballate eleganti e tratti 'tarchiatelle', ma efficaci. "He's a rocker" singolone che sicuramente avrà fatto mangiare le mani ai discografici della Capitol (e sì, perché quando si tratta di fare singoli pop-rock Nicholls tira fuori il meglio di sé!). "Orange amber" e ci sentiamo degli australiani che si sono persi sulle route degli immensi States! "Jamola" un pezzo che sembra un difetto di fabbricazione del cd. E poi si va fino alla fine del disco passando tra momenti lenti e momenti folli senza rimanere troppo impressionati. Giusto "Merrygoround" ancora buono.
IN SOSTANZA: I Vines avevano bisogno di rimettersi in carreggiata dopo i problemi degli ultimi anni. Quindi questo disco deve essere considerato come un warm-up per poi (sperare di) realizzare album grandiosi nel prossimo futuro.
Se siete amanti dei The Vines o appassionati di musica grunge questo disco merita un ascolto su iTunes, per poi scegliere le tracce che più si gradiscono ed acquistarle.
VOTO: Sufficente +
Alessio Lauria - ERBA magazine
Punto Giovani Europa