Centro Pecci, un luogo di tutti per tutti

Taglio del nastro dopo il restyling a firma Maurice Nio

 
Nuovo Centro Pecci per l'Arte Contemporanea
Fonte: fotografia di Francesca Nieri

Un’anteprima in vista del Grand Opening di domani, domenica 16 ottobre, e di quello che il Centro Pecci sarà nei prossimi mesi e nei prossimi anni. Un vero e proprio Centro dove l’arte visiva dialogherà con la musica, il cinema, l’arte ‘non tradizionale’ e dove i grandi nomi si uniranno in un grande abbraccio agli artisti emergenti. Un luogo in più per il territorio che collaborerà con le istituzioni e le varie realtà artistiche locali, nazionali ed internazionali.

7.815 metri quadrati di ampliamento per un totale di 12.125 metri quadrati di superficie, 14.400.000 euro investiti per la costruzione del nuovo edificio, la ristrutturazione del vecchio e la sistemazione degli spazi esterni, un teatro/auditorium all’aperto da 140 posti, una nuova sala polivalente per 120 persone, una collezione di 1145 opere appartenenti a 190 artisti italiani e a 117 stranieri, attualmente in parte esposte all’interno della mostra inaugurale e in parte allestite presso istituzioni e spazi pubblici della città di Prato e del territorio toscano.

E poi il nuovo involucro a firma Maurice Nio che non può che farsi notare. Dall’esterno la percezione che si ha nel vedere la ‘navicella’ cangiante è quella di far parte di un qualcosa in continuo divenire, dove non c’è più un inizio ed una fine, dove il nuovo abbraccia il passato in una fusione perfetta. E si ha la sensazione di far parte di un qualcosa di infinitamente grande, proiettato al futuro ma con i piedi ben saldi nel presente e nella realtà in cui viviamo. E anche il titolo della mostra ‘La fine del mondo’, che verrà inaugurata domani al pubblico, in realtà non è che l’inizio di un cambiamento. Perché se sarà questa la ‘fine del mondo’, fatta di bellezza allo stato puro, allora che finisca subito. 

Il sindaco Biffoni ha aperto la giornata di sabato riservata alla stampa con queste parole: “La cultura è il petrolio di questo paese e lo deve essere anche di questa città. Non c’è altro posto dove giocare un’ulteriore sfida per il mondo dell’arte. E’ un ‘racconto ambizioso’ che deve parlare a tutti. Il Pecci è stato trasformato in una straordinaria macchina di cultura, spettacolo, bellezza e oggi, per l’Amministrazione comunale, per gli esperti e tecnici del settore e per l’intera cittadinanza, è un bellissimo giorno”. E’ intervenuta anche la vicepresidente della Regione Toscana, Monica Barni, che ha sottolineato come “Quando aprì il Museo Pecci fu un momento di grande attesa e cambiamento. Ci siamo di nuovo e siamo onorati come Regione Toscana di avere sul proprio territorio un Centro d’Arte Contemporanea di questo livello. La Regione ci ha creduto fin dall’inizio, è stato uno scambio continuo di collaborazioni e adesso ci aspetta la sfida di far crescere ancora di più questo luogo e di dare l’attenzione che merita all’arte contemporanea”. Irene Sanesi della Fondazione Arte Contemporanea Toscana ha parlato di ‘effetto Pecci’ per definire questa riapertura, sottolineando come "l’abbraccio d’oro voluto da Maurice Nio sia stato sostenuto dall’argento vivo di chi ha creduto in questo progetto e dalle tante persone che hanno lavorato per realizzarlo, fino alle ultimissime ore”.

 
Fotografia della mostra 'La fine del mondo'
Fonte: fotografia di Francesca Nieri

La mostra ‘La fine del mondo’, che si accompagna al restyling del Nuovo Centro Pecci, è stata introdotta dal direttore del Centro Fabio Cavaluccinonché curatore della stessa. Il titolo vuole essere provocatorio, ma non poi così lontano dalla realtà. Attraverso le opere di oltre 50 artiste ed artisti internazionali e con un allestimento che si estenderà sull’intera superficie del museo di oltre 3000 metri quadrati, la mostra si configura come una specie di esercizio della distanza, che spinge a vedere il nostro presente da lontano. O meglio dall’alto come sottolinea lo stesso direttore Cavallucci. “Vuole cogliere questo sentimento d’incertezza e di incapacità nel comprendere il mondo, mondo che spesso non corrisponde più ai nostri sistemi d’interpretazione, come se qualcosa che abbiamo sempre conosciuto sia improvvisamente svanito. Questa mostra non vuole avere una visione negativa del mondo, ma è come se lo volesse vedere ‘da distanza’, dall’alto della ‘navicella’ di Nio, ponendosi in una dimensione totalmente diversa. Percorrendo l'iter della mostra, che segue la linea ovale delle nuova struttura, si fa un lungo viaggio, ma alla fine si ritorna a noi stessi, al nostro presente".

Una mostra che vede opere di artisti da tutto il mondo, dove gli artisti affermati come Jimmie Durham, Carlos Garaicoa, Qiu Zhijie e Cai Guo-Qiang dialogano con le opere di artisti più giovani come Henrique Oliveira, Julian Charrière o con lavori ormai appartenenti alla storia dell’arte come quelli di Marcel Duchamp, Pablo Picasso, Umberto Boccioni. Lungo il percorso l’arte si manifesta in tutte le espressioni ed i linguaggi dalla musica al teatro, dal cinema all’architettura, fino alla danza, coinvolgono in una 'narrazione immersiva' il visitatore.

In occasione della riapertura del Centro Pecci tante le mostre disseminate sul territorio pratese, dalla mostra TU35 sull’arte emergente in Toscana visitabile fino all’11 dicembre 2016 ad Officina Giovani e la mostra ‘Torre di Babele’ presso l’ex Lanificio Lucchesi che vede coinvolte più di venti gallerie toscane aderenti all’Associazione Nazionale Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea. In occasione del Grand Opening di domani una navetta consentirà di raggiungere questi luoghi che come piccole, ma fondamentali stelle, ruotano intorno al grande ‘Sole’ Pecci.


‘La fine del mondo’
Grand Opening domenica 16 ottobre 2016
17 ottobre 2016 – 19 marzo 2017
Orari da martedì a domenica dalle ore 11 alle ore 23 (lunedì chiuso)
www.centropecci.it
 

Sito Internet dell'architetto Maurice Nio

Articolo e foto a cura di Francesca Nieri
 
 

 
 
Ultima revisione della pagina: 10/1/2017

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