Mozzart - Nasce a Volterra il 18 maggio 1989. Dopo aver frequentato il Liceo scientifico, decide di proseguire gli studi iscrivendosi alla Facoltà di Economia a Siena, ma capisce ben presto che quella non è la sua strada cambiando completamente rotta. Il destino poi ci ha messo del suo e, quando nel dicembre 2010 la sua strada si incrocia con una macchina fotografica reflex, nasce un amore a prima vista in tutti i sensi. Nello stesso periodo fa la conoscenza di Vittorio Marrucci, fotografo freelance, e questo incontro gli cambierà la vita.
Decide così di dedicarsi a tempo pieno alla fotografia, abbandona l'università e si trasferisce a Firenze dove si iscrive alla scuola di fotografia Fondazione Studio Marangoni. Parallelamente inizia a muovere i primi passi nel mondo del lavoro, annoverando importanti collaborazioni, tra cui quella per Pittibimbo nel 2013, l'esperienza con alcuni stylist del Master in Fashion Styling del Polimoda International Institute, nel 2014 lavora come assistente fotografico per Edoardo Delille per SportWeek e altri suoi progetti individuali come "Iran mon amour" e nel 2014/2015 come assistente fotografo per Costantino Ruspoli.
Dalla macchina fotografica al disegno il passaggio è immediato e così Mozzart dal 2006 inizia ad avvicinarsi al mondo dell'arte e ad appassionarsi alla sprayart, iniziando a seguire da vicino i lavori di Lopez e Staila (edfcrew). L'ingresso nell'associazione culturale LEC nel 2013 gli permette di conoscere di persona Nico Lopez Bruchi, che lo stimola ad iniziare a dipingere con gli spray; da quel momento comincia il suo percorso in questo ambiente.
L'incontro successivo con Cosimo Grandoli (koz aka cionsi) e Milo Ricciardi porta i tre a formare una crew (blubokillaz) nel dicembre del 2014.
Nel febbraio 2015 si trasferisce ad Amsterdam per qualche mese dove si dedica a progetti fotografici personali e fa tesoro dell'ambiente artistico incredibilmente vivo che lo circonda. Rientrato in Italia, decide di puntare tutto sul progetto del writing con Blubokillazcrew e, insieme a Cosimo (cionsi), inizia a muoversi e trovare i primi lavori commissionati. Nel 2016 la crew acquista spessore; propone alle amministrazioni comunali di Volterra e paesi limitrofi un progetto di riqualificazione degli spazi urbani fatiscenti con interventi di streetartist e a giugno 2016 organizza a Volterra, insieme a BBOY Smile (fundanza family) e EDFcrew, un contest di graffiti (C.A.P. contest) e breakdance, facendo partecipare come ospite speciale Saturno ags da Barcellona, che ha realizzato il suo primo muro in Italia; tra gli altri partecipanti al contest Ninjaz, Burla, Madchime, Web3 e Encs che hanno dipinto tutta la superficie della palestra comunale.
Volterra non permette di avere molto riscontro e visibilità, quindi Mozzart si trasferisce a Firenze e inizia a muovere i primi passi con la Progeas Family partecipando al Wall Skin 2016 e Florence Tattoo Convention. Nello stesso periodo cerca un nuovo membro da inserire nella crew e conosce Ginevra Giovannoni (RAME13), artista di Pisa che già collaborava con Progeas e accetta di entrare a far parte della Blubokillaz. La crew quindi assume adesso un nuova impronta ed è abbastanza matura per proporsi alla scena fiorentina.
Il disegno come antidoto alla noia e alle paure - La matita, come la china o la bomboletta possono diventare un antidoto sano alla noia, alle paure e ansie che sono dentro ognuno di noi ed offrire una via per incanalarle positivamente, come ci sottolinea lo stesso Mozzart. “Ho iniziato a disegnare sul banco al liceo perché mi annoiavo da morire durante la lezione e quel liceo, che sembrava interminabile, fu uno strazio superarlo. Ho iniziato a disegnare più seriamente negli ultimi tre anni, durante i quali ho scoperto nel disegno e nei murales un modo per sfogare tutte le mie ansie, paure e incubi. Questo ha fatto si che dipingessi sempre di più, finché non ho creduto profondamente nel provare a far diventare lo sfogo anche una vera e propria professione”.
Nelle sue opere non ci sono solitamente riferimenti alla società in cui viviamo “Non vogliono essere né critica né elogio di qualcosa che esiste, ma puro sfogo dei miei incubi. Ho vissuto periodi che non avrei mai creduto di superare e il disegno è stato fondamentale nell'aiutarmi ad andare avanti” – come ci racconta lo stesso Mozzart. Il suo tratto è infatti molto istintivo, l'artista disegna di getto senza pensare mai al soggetto da realizzare. Nelle sue opere non c'è niente di studiato; sono la penna, il pennello, lo spray che prendono il sopravvento sulla tela, sul foglio o sul muro.
L'avvicinamento alla spray art arriva di recente ed in maniera del tutto casuale: “La prima volta che ho dipinto con gli spray mi trovavo in un edificio abbandonato per fare foto mentre un amico dipingeva; ho voluto provare anche io e la situazione che si è creata è stata una calamita da cui non sono più riuscito a staccarmi: il rischio di dipingere dove per legge non si può anche se il posto è abbandonato, il puzzo di vernice, l'attenzione sempre alta per evitare spiacevoli sorprese, lasciare il proprio segno, un pezzo di me stesso su una superficie che tutti possono fruire e sentirsi parte di un vero e proprio movimento. Adoro l'infinità di risultati ed effetti che permette di ottenere la sprayart ed il fatto che si riesca a dipingere utilizzando tutto il corpo, coordinando i movimenti e lo spruzzo del colore in un unica cosa”.
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