Street Levels Gallery, guardando Firenze con occhi nuovi

A metà tra la galleria espositiva di arte urbana e l’hub creativo

 
fotografia di Francesca Nieri

Erba Magazine è stata in trasferta a Firenze - in via Palazzuolo 74r - per visitare la Street Levels Gallery, un esempio unico in Toscana, a metà tra la galleria d’arte urbana e l’hub creativo, punto d’incontro e di scambio di idee per artigiani, pittori, street artist, comunicatori, grafici.

Già nelle strade vicine si respira aria fresca e creativa; sui muri che portano all’entrata della galleria stickers, poster e disegni a firma dei più celebri street artist fiorentini, catturano i tuoi occhi portandoti per mano all’entrata. L’aspetto dello spazio ricorda molto quello di una vera e propria galleria o sottopasso, stretto e lungo, ma ci sono anche elementi tradizionali quali archi, mattoncini e travi a vista (tutte risistemate dai ragazzi) sulle quali è stato giocato per creare un bel contrasto tra tradizione ed innovazione, si respira quindi la fiorentinità degli spazi tipici del centro ma in una nuova veste urbana.

E poi sbam… estasi per gli occhi! Fino al 18 gennaio 2017 è infatti visitabile nello spazio la mostra ‘Unity Wanted’ che ha inaugurato lo scorso 18 dicembre i locali della galleria. Sono esposti 18 tra i principali nomi dell’arte urbana fiorentina: Exit/Enter, Zed1, URTO, Hopnn, Mr Wany, Hogre, Guerrilla SPAM, CLET, Bue2530, Ninjaz, Fone, Ache77, Jamesboy, Stelleconfuse, ZeuS OczB, Lupen 639, Blub Lartesanuotare, Moradi Il Sedicente, oltre ad alcuni scatti inediti della storica crew fiorentina degli ADR.


Abbiamo parlato con Matteo Bidini, qui in doppia veste di referente della Progeas Family e addetto alla comunicazione della galleria.


Come nasce la Street Levels Gallery? Chi ha partorito quest’idea? 
La galleria era già da tre anni un laboratorio che ospitava a rotazione artisti locali. Negli ultimi tempi sono entrati nuovi artisti fortemente legati all’arte urbana e quindi hanno deciso di ritrasformare lo spazio da semplice laboratorio in laboratorio con annesso spazio espositivo. Gli artisti sono un orafo, Marco Viola, un designer, un lavoratore della materia, tre pittori di cui due anche artisti di strada. Quando hanno aperto questo nuovo spazio espositivo hanno contattato la Progeas Family per collaborare a gestire la galleria. L’architettura del posto ci ha aiutati perché essendo stretto e lungo, abbiamo messo una parete a metà per dividere i due spazi anche fisicamente, oltre che idealmente. Vorremmo usare la galleria per fare mostre che si alterneranno a cadenza mensile e in più come base per la creazione di progetti nella città e la partecipazione a bandi. 

Lo spazio vuole essere anche una vetrina per le vostre attività ma anche per gli artisti e la vendita delle loro opere? 
Come Progeas Family ci serviva una base fisica per gestire i tanti artisti che seguiamo ed i vari progetti che portiamo avanti, perché comunque noi esistiamo molto sul web e sui social ma fisicamente non avevamo uno showroom né spazio espositivo. In più la galleria sarà una vera e propria ‘vetrina’ per far vedere quello che facciamo ed esporre le opere dei nostri artisti che sono naturalmente acquistabili.

 
fotografia di Francesca Nieri

Parlaci un po’ della mostra ‘Unity Wanted’ che ha inaugurato gli spazi della galleria. Come ha reagito il pubblico?
La mostra ‘Unity Wanted’ è nata da un’idea partorita da me insieme agli artisti, cioè di voler aprire questo spazio con una mostra interamente collegata all’arte urbana e comunque a tutta la produzione di strada che è stata fatta negli ultimi anni a Firenze. Esporre tutti era impossibile per ragioni di spazio, quindi abbiamo fatto una scelta, selezionando 18 opere di 18 artisti, che alla fine ci sono sembrate le più valide e anche le più facilmente reperibili, perché avevamo urgenza di aprire la galleria visto che erano quattro mesi che investivamo risorse e tempo in questo spazio e quindi ogni giorno che restava chiuso era un giorno in meno che lavoravamo. Sono artisti che rappresentano stili differenti ma tutti facenti parte dell’arte urbana fiorentina dal graffiti writing, agli stickers, all’illustrazione, alla lettera, a vari aspetti dell’arte urbana. Abbiamo affiancato a nomi ormai storici, vere e proprie leggende dell’arte urbana fiorentina, artisti giovanissimi, quasi sconosciuti. Questo ha dato origine a ‘Unity Wanted’, che vuol essere un messaggio di unione e sottolineare come lo spazio sia nato per fare rete. La bellezza di questo posto è proprio l’interdisciplinarietà, non ci sono solo artisti che sanno usare la bomboletta o dipingere, ma c’è chi sa costruirti un mobile o una cornice, ci sono grafici e creativi. Ci piace voler credere di creare uno spazio del genere dove la gente possa interagire e scambiare idee. Sulla base di questo stiamo pensando a futuri eventi che portino le persone alla galleria lungo tutto il mese: aperitivi, eventi con live painting. Abbiamo inoltre cercato di tenere gli orari della galleria più ampi possibili in modo da permettere alla persone di venirci a trovare quando vogliono.

L’arte urbana dalla strada alla galleria non rischia di perdere un po’ la propria istintività e naturalezza?
Questo è il conflitto che divide un po’ tutti, io sono dell’idea che c’è galleria e galleria, come c’è macellaio e macellaio. Noi nasciamo per dare in un certo senso anche un valore di esposizione, un valore di affettività. Per creare uno spazio dove, quello che normalmente viene visto con gli occhi sbagliati per la strada, possa essere valorizzato e visto con nuovi occhi qui in galleria. E’ inutile fare discorsi, se la mia nonna vedesse un disegno anche bello su di un palazzo, magari quello dove abita, non lo può vedere bene. Io ho studiato comunicazione e mi hanno sempre insegnato che la comunicazione è come avere io il mio prato, tu il tuo prato, con un fossato nel mezzo: o ti chiamo di qua e ti trascino, oppure vengo dalla tua parte ti prendo per mano e ti porto dalla mia. Bisogna trovare il discorso giusto ed il modo giusto per avvicinare anche queste persone all’arte urbana. Se la stessa persona la porti in uno spazio come questo dove le cose hanno una cornice, perché è di questo che si tratta ‘avere una cornice’, allora riesce a decontestualizzarla e ad apprezzarla. E’ una questione di contenitori sociali: parlare di quello che facciamo a dei ragazzi è facile, ne capiscono l’ironia e la potenza, bisogna cercare di arrivare però a tutti e questa può essere una modalità per raggiungere anche i più resistenti.


Orario mostra ‘Unity Wanted’
Dal lunedì al sabato 10.30 – 13.00 / 15.00 – 19.00
Entrata libera

Street Levels Gallery 
via Palazzuolo 74r, Firenze
Mail: galleriastreetlevels@gmail.com   
Pagina FB Street Levels Gallery 

 

 
 

Francesca Nieri - ERBA magazine
 
Punto Giovani Europa

Ultima revisione della pagina: 23/12/2016

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