Il Centro per l’arte Contemporanea Luigi Pecci diventa anche cinema e il suo programma, a cura di Luca Barni, prevede film d’autore di varia provenienza che affrontano temi in accordo con la mostra di apertura: La fine del mondo.
In particolare i nuclei tematici affrontati sono: l’uomo di fronte alla natura e al tempo, le spinte utopiche del presente, la vita nelle periferie del mondo e il rapporto tra uomo e realtà virtuale.
Tokyo love hotel, una delle pellicole proiettate durante le festività natalizie, firmata dal premiato regista giapponese Hiroki Ryuichi, affronta i temi delicati dell’amore e della sessualità sbirciando dallo spioncino delle camere di un love hotel nel quartiere a luci rosse di Tokyo, rivelando un’umanità fragile e profonda che sopravvive alla crudeltà e alla freddezza del mondo moderno e alle sue ingiustizie sociali.
Il tutto attraverso un occhio crudo e romantico allo stesso tempo e una fotografia calda e poetica. Un’opera completa, sfaccettata, in cui si entra ed esce dalla vita di diversi personaggi come si entra e si esce dalle camere sfarzosamente erotiche del love hotel dove tra donne a domicilio, film porno, tradimenti, crimini, violenze, rivelazioni inaspettate e gelosie, si svolge e si svela la storia di persone vere, donne e uomini schiacciati da problemi sociali ed economici, con desiderio di amore e di rivalsa, speranze e desideri che non possono riassumersi nel semplice atto sessuale – nel film esibito in tutta la sua nuda verità -ma sono molto, molto di più…
Amore carnale, amore venduto, amore atteso, amore tenero, amore buffo, amore incompreso, amore tradito, amore ritrovato, amore perdonato, amore disgregato, amore mancato, amore bramato, amore consumato, amore cantato… Tra i profili maestralmente dipinti dal regista giapponese troviamo uno stupendo ritratto di donne che nella maggioranza dei casi sono quelle che osano, che hanno il coraggio di vendere il proprio corpo e affrontare umiliazioni pur di poter progettare una vita migliore per sé e la propria famiglia, che riescono a sorridere anche se sono devastate dentro, che sono compassionevoli di fronte a uomini distrutti dalla vita e dalle aspettative della società che piangono dopo averle strattonate, donne che desiderano essere amate con passione, intraprendenti e forti ma profondamente fragili.
Anche gli uomini del film, comunque hanno la loro rivalsa, e nonostante all’inizio sembrino i più passivi, deboli di fonte al sesso e all’orgoglio, si rivelano alla fine coraggiosi anche loro, pronti a perdonare, a trovare se stessi e realizzarsi, pronti a vivere e ad amare. In un microcosmo contemporaneo in cui il corpo è un oggetto da vendere e consumare, l’amore e il desiderio di condividere se stessi in profondità sopravvive e sembra ancora più puro. Anche se a luci rosse.
Scheda film
Titolo originale: Sayonara Kabukichō Paese di produzione: Giappone
Anno: 2014
Durata: 135 min
Genere: drammatico, sentimentale
Regia: Ryūichi Hiroki
Sceneggiatura: Haruhiko Arai, Futoshi Nakano
Programmazione Cinema Centro Pecci
Eleonora Mari - ERBA magazine
Punto Giovani Europa