Live in Chinatown è un progetto che si propone di rivalutare, attraverso un canale universale come la musica, una realtà di quartiere di cui non si sente parlare sempre bene: quella cinese.
Il Macrolotto zero, lo sappiamo, vive di contrasti e contraddizioni, ma c’è chi non perde la speranza di poterlo far diventare addirittura una risorsa per la nostra città, un richiamo e un catalizzatore anche per chi non vive a Prato.
Come? Le ragazze in questione, ad esempio, hanno pensato di renderlo il palcoscenico inconsapevole di esibizioni live “toccata e fuga”.
Il progetto di Live in Chinatown come nasce? Cosa vi ha spinto a scegliere proprio la musica come canale di interazione ed integrazione con la realtà cinese?
Il progetto nasce nella primavera del 2016 dopo un pranzo tra tre amiche da Ravioli Liu. Le tre amiche siamo noi: Agnese Morganti, Margherita Nuti e Valeria Caliandro, due fotografe e una musicista. Secondo noi la musica può essere un mezzo di comunicazione che trascende qualsiasi altra differenza di linguaggio. Il suono ha un valore primitivo.
Che apporto date singolarmente al progetto?
Valeria (in arte ‘vilrouge’) si occupa di scegliere e contattare i musicisti che si esibiranno nel quartiere e di curare la parte audio in presa diretta. Agnese e Margherita, talvolta con l’aiuto di un tecnico esterno, Saulo D’Isita, si occupano delle riprese e del montaggio dei video live. I live sono caricati su Youtube e coinvolgono solo i passanti presenti al momento dell'esibizione.
Com'è nata questa idea? Voglio dire, l'intenzione di fare qualcosa di estemporaneo, senza una data o un orario che possa essere di riferimento a chi eventualmente volesse partecipare.
L’ idea portante è quella di tornare a una forma pura d’espressione spontanea senza creare un evento troppo formalizzato, ma di divertimento, per poter coinvolgere la comunità cinese senza troppe pretese politiche. Il nostro progetto prevede una serie di mini live estemporanei e gratuiti di alcuni artisti pratesi (e non) che si esibiranno in vari luoghi di Chinatown senza preavviso. Quello che resta è una traccia video dell’esibizione e delle reazioni dei passanti. I video verranno caricati sul nostro canale Youtube Live in Chinatown e sulla pagina Facebook dedicata.
Le nostre intenzioni per il futuro sono coinvolgere un numero sempre più elevato di artisti (magari con la ricerca di uno sponsor privato) e chi lo sa, forse un giorno, esportare il progetto nelle varie Chinatown d’Italia.
Recentemente si è esibito il gruppo "Tutte le cose inutili" dopo l'apertura ad inizio estate di vilrouge, avete altri nomi in mente?
Dal momento che a governare il progetto è l’estemporaneità e la sorpresa non possiamo svelare i prossimi live, ma possiamo senz’altro dire che tutti i numerosi artisti che abbiamo coinvolto hanno dato, con entusiasmo, la loro piena disponibilità. Altri ancora ci hanno contattato per chiedere di poter dare il loro contributo.
Che riscontri avete avuto dalla comunità cinese?
Le reazioni della comunità cinese sono disparate. Abbiamo assistito a bambini incantati che si offrivano di aiutarci e, instancabili, non ci mollavano più. Adulti non curanti, che continuavano come niente fosse a giocare a volano accanto a noi che riprendevamo. Tanti altri, incuriositi, ci spiavano dalle soglie dei loro negozi per poi riprenderci con i loro telefonini. Abbiamo incontrato un uomo che, in modo scherzoso, ha sottratto la chitarra a uno dei musicisti per esibirsi lui stesso. Alcuni di loro hanno continuato a camminare, ma voltando la testa verso di noi con sguardo dubbioso. Nel complesso, l’esperienza è emozionante. Sembra di essere in un posto lontano da casa ma allo stesso tempo, grazie alla musica, vicinissimi davvero.
Per maggiori informazioni su Live in Chinatown
Canale Youtube 'Live in Chinatown'
Francesca Rinaldi - ERBA magazine
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