Per Erba Magazine abbiamo l'onore di pubblicare alcune riflessioni sulla street art e sul bombing da chi la strada l'ha vissuta appieno in questi ultimi anni, lo street artist Exit/Enter, ormai celebre a Firenze e non solo per i suoi 'omini' con palloncini rossi che sembrano darci indicazioni su come affrontare questo frenetico mondo (SAVE; RESISTENCE), ci indicano la strada o la via d'uscita (FLY AWAY; EXIT) e ci fanno capire che la vita non è retta dal Dio Denaro ma solo ed unicamente dall'Amore (LOVE).
Exit/Enter (·K) ci regala alcuni dettagli curiosi su come sono nati i suoi personaggi e la sua arte e sulle rocambolesche nottate fiorentine insieme all'amico ed artista James Boy. Ci spiega cosa spinge un artista a 'lasciare il segno', a raccontare la propria storia su di un muro, a creare collegamenti e collaborazioni con le storie di altri artisti prima a livello locale, poi nazionale e internazionale, facendo sì che questo mosaico fatto di tantissimi tasselli tutti diversi tra loro (ognuno ha il proprio punto di vista sulla vita e la propria arte per esprimerlo) si possa incastrare alla perfezione, generando nuovo sapere, innescando nuova cultura.
Questa la mission che c'è dietro anche all'ultimo progetto Barceloka intrapreso dall'artista insieme ad amici di vecchia data - James Boy, Bibbito e Lo Sbieco - in terra spagnola.
Le sue parole sono graffianti e poetiche allo stesso tempo, come la sua arte del resto. Non rimane che leggerle...
Riflessioni poetiche sul ‘bombing’
Il volere lasciare un segno è un affermazione di vita che urla: “Io ci sono!”. Il bisogno primario di esprimersi: è questo che accomuna me e gli altri pazzi che dipingono con me. Il volere che più persone possibili entrino in ‘collisione visiva’ con i nostri disegni è ciò che ci porta all’espansione geografica del nostro territorio di segni; “Io sono stato qui e voglio lasciare proprio qui una parte di me per te”. E più i nostri graffiti viaggiano, più persone vi entrano in contatto, più il loro senso aumenta.
Supposizioni
Siamo per lo più guidati dalla voglia frenetica di dipingere, scarabocchiare, lasciare una ‘pisciata’ ad ogni angolo di strada. Forse qualcosa di malato che dipende dalle pubblicità con cui siamo sempre stati bombardati; sponsor spalmati ovunque hanno invaso il nostro cervello e noi ora vogliamo fare lo stesso, emulando il loro metodo di spam. Ma forse, in quello che facciamo, c’è anche qualcos’altro di più poetico e primitivo. 'Tutto questo ha un senso? Credo di sì!'... Non ce ne rendiamo bene conto ma stiamo creando una storia che si amplia sempre di più per i nostri personaggi dipinti sulle pareti.
La storia
Creare una storia è difficile da soli, la narrazione si basa sui ricordi che si costruiscono insieme.
La storia del mio personaggio inizia in solitaria in alcune belle tristi notti di autunno, ma si amplia facendosi più attiva grazie all’incontro con altri artisti, in particolare el ‘muchacho’ James Boy. Dipingevamo come matti, uscivamo tutte le notti collaborando con altri artisti della nostra città (Firenze).
Ben presto avevamo dipinto tutte le zone che ci interessavano, così abbiamo iniziato un progetto di “scambio di muri”; in altre parole offrivamo ad artisti di altri luoghi un posto per dormire e una guida per i muri della città, con la proposta che anche essi ci dessero questa ospitalità a casa loro. Grazie al progetto di “scambio di muri” abbiamo ospitato negli anni molti artisti, stringendo buone amicizie; abbiamo potuto dipingere in altre città, ampliando e fondendo le nostre storie, regalando un po’ di noi e della nostra arte ad altri contesti, persone e luoghi.
I primi ad aderire al nostro progetto di scambio furono due ragazzi della scena reggiana, due folli ancora più di noi (sopratutto più di me anche se James boy è abbastanza ‘loko’). Tipi molto rock and roll, Bibbito e Lo Sbieco: con loro abbiamo condiviso molti progetti autofinanziati ed il più delle volte illegali, uno dei tanti è stato il primo viaggio a Barcellona.
BARCELOKA PARTE 1
Un progetto che non era un progetto ma un bombardamento di disegni in terra spagnola.
- 5 artisti di strada di cui un writer (mr. Reni);
- 4 giorni;
- 3 notti;
- 4 scatole di spray;
- 70 cl di tequila;
- 70 cl di vodka;
- tanta birra e…
Sveglia alle 3 del mattino, dormire alle 9. Di Barcellona ho visto solo muri e serrande in maniera 'sfocata'.
BARCELOKA PARTE 2
Un progetto che non è stato un progetto ma un bombardamento insieme agli artisti del luogo.
- 5 artisti di strada di cui un writer il nostro Jefè (mr. HEHE);
- 6 giorni;
- 5 notti;
- 30 scatole di spray;
- 10 l di vernice;
- 1 l di vodka;
- 50 cl whisky;
- tanta birra e…
Abbiamo voluto intraprendere nuovamente questo viaggio nella città di Barcellona sia per una forma di “revival” ma anche per ampliare le nostre storie, fondendole con gli artisti che lavorano nelle strade di Barcellona. Nonostante il poco tempo, è stato un vero piacere riuscire a fare rete ed entrare ancora più in contatto con una realtà differente dalla nostra grazie agli artisti del luogo che ci hanno accolto: El Gordo, El Rughi, Secle, Dhemart, Rombillios, Setac e tutti i ragazzi del laboratorio “Martillo Barcellona”.
Conclusioni:
La connessione e la focalizzazione sulla medesima passione da parte di più individui apre porte su nuove realtà, crea storie da poter narrare mettendo le basi per una nuova cultura.
E per conoscere meglio gli artisti:
Pagina Fb Exit/Enter
Profilo Instagram exit.enter.k
Pagina FB James Boy
Profilo Instagram Jamesboywashere
Pagina FB Bibbito
Profilo Instagram pupobibbito
Pagina Fb Lo Sbieco
Profilo Instagram lo_sbieco
Exit/Enter - ERBA magazine
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