IUCU inizia la sua carriera creativa nell’ambito della scultura e della pittura, applicata all’arredamento d’interni. Dopo una breve parentesi come insegnante di disegno, dal 2004 al 2015 si dedica alla moda (settore sportswear). Disegna per diverse aziende d'abbigliamento italiane e realizza grafiche sotto licenza per Fiorucci, Mattel (Barbie, Hot Wheels), Algida, Zippo, Bacardi, Martini, Amaro Lucano, Penthhouse, BIC e tante altre sempre nel comparto moda.
Il 14.4.2012 scrive e pubblica il Manifesto Fu*turista, che fu bandiera di quello che, in breve tempo, diventò un gruppo di artisti molto attivo a livello nazionale. Il movimento, sia artistico che letterario, aveva come “missione” la "riqualifica dell'arte italiana”, in ogni sua forma estetico/concettuale, attraverso la "narrazione" come percorso personale e distinguibile e la promozione di artisti ed eventi interni ed esterni al gruppo. Il gruppo Fu*turista si cimentò in esposizioni sempre più articolate e performance pittorico/letterarie. Degna di nota fu l'Incursione alla 55^ Biennale di Venezia in cui il gruppo ha girato "indisturbato", per le sale espositive, animando la curiosità degli spettatori e indispettendo le guardie, per la presenza di un quadro (con cornice) cucito sulla maglia di ogni artista appartenente al gruppo.
Per diversi anni ha curato una rubrica d'arte per il magazine Wait, di cui in passato è stato art director ed una di arte/filatelia per la rivista d'arte Vernice. Nel 2014 fonda Il Fu*turista, rassegna culturale del settimanale Il Punto, inserto di cui è “direttore irresponsabile”; esperienza che terminerà dopo 29 numeri.
Nel giugno 2015 lascia il gruppo Fu*Turista per dedicarsi meglio al proprio personale percorso e nell’ottobre dello stesso anno si trasferisce a Firenze per approfondire gli studi artistici. Nel dicembre 2016, ritornato a Pavia, apre uno spazio in cui una struttura autoportante, costruita utilizzando completamente materiale di recupero, ospita le sue opere ma anche oggetti di modernariato e libri usati selezionati; nasce così uno spazio polifunzionale in cui i clienti interagiscono con lo spazio circostante e l'attività dell'artista. L'atelier di IUCU è un luogo dove la musica gira ancora su vinile e i decenni del novecento si incrociano e si incastrano, dando luogo ad un luogo più simile ad una casa d'artista che ad un "negozio", dove tutto è in esposizione come in un caotico museo ma al contrario di un museo tutto è acquistabile a prezzi accessibili a chiunque.
Sempre alla ricerca di nuovi supporti, tecniche, materiali e superfici l'artista è però fedele alla narrazione intrapresa da tempo: "La mia ricerca è incentrata su due figure allegoriche, frutto delle mie fantasie e di ciò che mi ‘disturba’ della società contemporanea: Una ‘donna’ tentacolare (senza né arti né testa) che, in una sorta di ‘sviluppo vegetale’, è mossa e vigilata da stelle (da sempre punto di riferimento per ogni cultura e religione) e un ‘uomo’ moderno che quelle stelle, per un principio consu/mistico, le divora senza un reale bisogno. Due corpi ‘alieni’ ma con sembianze che ricordano fisionomie umane; figure con esistenze parallele ma antropologicamente differenti che vivono i vizi e le paranoiche ansie del nostro tempo ma in una dimensione metafisica completamente ‘sospesa’. L'apocalittico epilogo dell'incosciente ingordigia dell'uomo (Raccoglitore di Stelle) è un cielo buio, vuoto, senza riferimento alcuno e ‘infinitamente finito’ per se stesso e per quei corpi con fattezze femminili, rappresentazione di una natura primordiale in balia della scellerata umanità" così lui stesso descrive le sue opere.
Solida la collaborazione con lo staff de Le Cannibale di Milano, per il quale, di tanto in tanto, realizza video e performance pittoriche. Nel suo percorso ha esposto a Milano, Roma, Venezia, Firenze, Pavia, Chiari, Cremona, Bologna, Bari, Pescara, Vigevano, Isola d’Elba, Zurigo, Chieti, Ancona.
Per conoscere meglio l'arte di IUCU:
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