Uno spettacolo “piccolo”, travisando Una canzone piccola di Jovanotti, dove piccolo sta per tenero, breve, semplice ma efficace. Il Teatro Gioco Vita mette in scena due storie (riprese dai libri di Wolf Erlbruch e Dolf Verroen) “Il miracolo degli orsi” e “Un paradiso per piccolo orso” che sembrano però una, per via del legame che le unisce, il cielo, e i protagonisti animali, gli orsi. Orsi e cielo, e vien da pensare all'orsa maggiore e all'orsa minore, alle stelle, alla notte, e da una parte c'è un grande orso e un piccolo orso, ma non si incontrano.. o forse sì?
C'è un orso che, svegliatosi dal letargo, vuole un cucciolo, ma non sa dove procurarselo, non sa che per farlo ci vuole creatività, tanto amore... e che si fa in due! Le sue avventure lo portano a incontrare tanti animali, e varie false dicerie, fino a sognare di una magica nuvola che vola nel cielo: sarà però sulla Terra che troverà il modo e la compagna giusti.
L'altra storia vede invece un piccolo orso (che sia il cucciolo dei due sopra?) triste per la perdita del nonno, e dato che lo immagina nel cielo felice a giocare sereno, desidera trovare una maniera per raggiungerlo: anche qui, alla fine del suo personale percorso, capisce che l'amore gli è intorno, che prezioso gli sta accanto, che lo accoglie sempre a braccia aperte (e pelose), e che il cielo può decisamente attendere.
In realtà il vero protagonista non è un animale ma il ciclo della vita, la nascita e la morte: temi importanti trattati con delicatezza e leggerezza. Uno spettacolo piccolo appunto, ma che narra di cose universali, immense.
I bambini sono portati a immergersi in un mondo quasi fatato, costellato e animato da luci ed ombre – è un teatro d'ombre infatti - dove gli attori-danzatori sono i “giocatori” che muovono le sagome dei personaggi, i loro corpi si confondono con esse, a cui donano voce e vita.
Le scene si spostano e mutano, le luci variano, la magia si crea. Ombre che si spostano, a volte spaventano – come quando è comparso il coccodrillo e la tigre qualche pianto c'è stato, ma forse più per la sorpresa che per la paura – qualche lampo di buio, ma solo dall'oscurità può nascere la luce – una notte che sembra non venire mai perché il cielo è sempre sull'imbrunire. Giochi, battute divertenti, storie danzanti, uno spettacolo davvero per i bambini, fatto con cura e manualità, una cosa che oggi spesso manca: il sapore di una certa artigianalità, che qui c'è, si vede e si sente.
Teatro Gioco Vita
“Il cielo degli orsi” - dall'opera di Dolf Verroen & Wolf Erlbruch
con Deniz Azhar Azari, Andrea Cappone
regia e scene Fabrizio Montecchi
sagome Nicoletta Garioni e Federica Ferrari (tratte dai disegni di W. Erlbruch)
Eugenia La Vita - ERBA magazine
Punto Giovani Europa