"Fermati, guardami e dammi qualcosa".
In questo caso, i tuoi prodotti.
Andrea David, 24 anni, ha studiato fotografia e grafica pubblicitaria all'Accademia della Pubblicità di Fucecchio. Nell'estate del 2016 ha preso la decisione di partire per un'esperienza di servizio volontario europeo (SVE). La sua destinazione: la Turchia.
"Quando sono partito non avevo particolari aspettative, ma l'idea che avevo in testa della Turchia era quella tipica di un turista." Quello della Turchia, ricorda il giovane fotografo, è un nome spesso legato solo ed esclusivamente a potenziali pericoli, attentati, terrorismo. "Ho scoperto città turistiche considerabili 'europee' : parlano in inglese, si sono adattate all'economia e allo stile di vita occidentale. Bursa, al
contrario, è uno dei paesi più conservatori della Turchia – un altro mondo."
Ed è proprio in un bazar di Bursa, l' Osmangazi Bazar Bursache, che Andrea ha trovato materiale per la sua arte. Le tre mostrate sono solo alcune delle foto da lui scattate, mostrate interamente al pub The Wall di Pistoia, dal 19 maggio al 16 giugno.
Quando sono tornato a casa, mi sentivo cambiato sia a livello mentale che artistico".
L'intenzione di "Facce da Bazar" è quella di screditare ingiusti stereotipi e dicerie sulla cultura, la religione e il pensiero turchi. Le persone che incontri al bazaar, dice Andrea, sono le stesse che potresti incontrare al mercato di Firenze.
"Non potendo raccontare la storia di persone sconosciute ho voluto catturare il loro lavoro, le loro attività e i loro prodotti".
Andrea David vive ora a Firenze, e la sua ambizione è il mondo del fotogiornalismo. Un sogno per il quale è disposto anche a sacrificare momentaneamente i suoi soggetti preferiti per fare esperienza nel campo della fotografia in generale, dai matrimoni alla grafica pubblicitaria.
Alcuni dei fotografi da lui stimati sono Kevin Carter, fotogiornalista vincitore del premio Pulitzer negli anni '90 noto per il suo controverso lavoro in Africa, e il fotoreporter di guerra statunitense James Nachtwey.
"La fotografia non può cambiare il mondo, ma può mostrare il mondo, specialmente quando cambia"
- Marc Riboud -
Sarah Grossi - ERBA magazine
Punto Giovani Europa