Uscito nelle sale cinematografiche lo scorso 1 giugno, Wonder Woman è stato il Cinecomic DC che ha incassato di più al botteghino nel giro di una settimana.
Il motivo di tale successo è dovuto sicuramente al fatto che Diana (Gal Gadot), la splendida amazzone, riesce a spiazzare tutti non solo con le sue doti da abile guerriera, ma soprattutto per la sua grande umanità. Ma andiamo per gradi. Il personaggio di Wonder Woman mancava decisamente da decadi sul grande schermo, la DC (ma in generale le case di produzione dei film ispirati ai supereroi dei fumetti), ha voluto puntare sempre su eroi maschili, coraggiosi e intrepidi, dove le donne rimanevano un po’ nella loro ombra. Visti gli incassi al botteghino, direi che questa formula non sempre ha funzionato se consideriamo le ultime pellicole uscite di recente, come Suicide Squad e Batman Vs Superman.
Wonder Woman è la dimostrazione perfetta di cosa voglia il pubblico in un Cinecomic: combattimenti, forza fisica, certo, ma anche pietas, dolcezza e compassione. Tutte caratteristiche che la nostra eroina possiede grandemente. Sicuramente in passato, questo personaggio è stato assente nelle sale cinematografiche perché l’industria stessa aveva paura che potesse esserci un personaggio femminile così potente, una donna che era capace di essere violenta e seducente allo stesso tempo. Si aveva paura del femminismo in un universo prettamente governato prettamente da eroi maschili, uomini forti il cui compito spesso era quello di salvare la donna, piuttosto che schierarsi con essa. Adesso possiamo certamente dire che le cose sono cambiate, i tempi sono maturi, e finalmente anche Wonder Woman ha avuto lo spazio che si meritava.
L’ho trovata un’eroina decisamente positiva, ironica, con le sue debolezze, certo, ma che comunque ha saputo distinguersi oltre la bellezza esteriore; ho apprezzato molto il suo spirito pacifista, forse a volte troppo ingenua, ma pronta a lottare per uno scopo “alto” pur di salvare i più deboli.
Il contesto della prima guerra mondiale è stato, a mio parere, perfettamente costruito e i fatti di fantasia si inseriscono perfettamente in quel contesto storico senza risultare solo semplice sfondo per i combattimenti tra “buono e cattivo”, come in realtà spesso succede negli altri Cinecomic.
Di sicuro il merito di tanto successo è dovuto alla regista Patty Jenkis, non a caso è stata una donna a dirigere questo film, e il girl power è infatti il suo l’elemento chiave. Lei stessa in molte interviste ha dichiarato che il modo di combattere di Wonder Woman e delle amazzoni in generale, differisce molto dallo stile dei supereroi; non combattono come degli uomini e per la regista era importante che questo fosse mostrato al pubblico. Oltre a usare delle capacità particolari, attaccano come se fossero una squadra, usando delle strategie che vanno oltre ai semplici “super pugni” a cui siamo sempre stati abituati. Le amazzoni sono un vero e proprio “team work”.
Concludo dicendo che pur rimando un Cinecomic classico, con una trama e una morale semplice (attenzione, semplice, non banale), è allo stesso tempo divertente, romantico ed eccitante. Insomma, assolutamente da vedere!
Eleonora Giovannini - ERBA magazine
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