Venerdì 29 settembre, Firenze. Non dovrei essere qui, ma sono innocente. Ad ogni modo, un incontro sbagliato potrebbe innescare tutta una serie di malintesi duri da risolvere, pertanto decido di nascondermi dentro la Casa del PopoloIl Progresso. C’è musica dal vivo.
So già qualcosa dell’artista di questa sera, mi è capitato di ascoltare il suo primo disco da solista "Covers In My Bed, Stones in My Pillow", ma approfitto dell’attesa per informarmi meglio sul suo passato (ah, la cultura ai tempi del wi-fi!).
Swanz the Lonely Cat è il progetto da solista di Luca Andriolo, fondatore dei Dead Cat in a Bag, band piemontese con la quale ha pubblicato due album (“Lost Bags” nel 2011 e “Late for a Song” nel 2014), entrambi ben recensiti dalla stampa specializzata. Inoltre, ha alle spalle diverse collaborazioni in ambito teatrale come musicista di scena, compositore e attore. Per il momento mi basta, sono le 22,30 e il concerto ha inizio.
Appare in una cornice che lo veste decisamente bene, noi abbiamo i nostri tavolini tondi e da bere, lui il suo palco, il suo sipario aperto e una luce che lo illumina nel migliore dei modi. Con sé un banjo e “Wayfaring Stranger” di Johnny Cash; tutto è già così “Tex-Mex”, così lontano. Tutto suona come una specie di conforto, una cosa tipo “qui sei al sicuro, amico” nonostante quella sua voce cavernosa e le atmosfere cupe di buona parte del repertorio che ci aspetta.
Il pubblico è con lui, sembra volergli bene o comunque a me sembra impossibile non volergliene brano dopo brano, chilometro dopo chilometro, sempre più lontano dalla città che contiene questo circolo Arci e la mia clandestinità. Un eroe, insomma. Un eroe che a un certo punto del viaggio accosta e dà un passaggio a Federico Sirianni, cantautore che nel bagaglio ha i calzini della stessa marca di Swanz, mi sembra evidente, ma non è il solo. Poco dopo sale Cesare Carugi, è davvero tutto molto bello e io ho già perso il conto dei calzini (e delle birre). La partecipazione dei colleghi è praticamente fraterna e si risolve in una versione allucinata di “All Along the Watchtower” in trio. Nuovamente solo, nei panni di uno stalker, ci concede la diabolica serenata di “Love Me Tender".
Il concerto è praticamente concluso, ma qualcuno dal pubblico ha richiesto delle lacrime, e probabilmente è stato accontentato con “Famous Blue Raincoat” di Leonard Cohen, eseguita nuovamente in coppia con Sirianni.
Che dire, non fosse stato per quella pallida luce, apparentemente buona, proveniente da qualche parte nel suo viso, avrei avuto la sensazione di essere stato rassicurato dal diavolo stasera. Chi può dirlo, l’hai mai visto il diavolo, tu?
Per conoscere meglio la sua storia e la sua musica:
Pagina FB Swanz The Lonely Cat
Profilo Instagram Luca Swanz Andriolo
Alessio Cerasani -ERBA magazine
Punto Giovani Europa