Anche quest'anno, il popolo del web è stato riversato da post, articoli, stati su Facebook (e chi più ne ha più ne metta) tutti riguardanti "Stranger Things". Comprensibile forse, dato che dalla scorsa estate, quando è uscita la prima stagione, tutti aspettavano questo momento!
In molti avevano paura ad avere aspettative a riguardo, vista la grandezza della stagione precedente. Il timore che questa non fosse all'altezza era tanto, ma per fortuna abbiamo potuto tutti tirare un sospiro di sollievo perché anche "Stranger Things 2" è stata una vera bomba! Nove episodi da quaranta minuti che è quasi impossibile non mangiarsi in pochi giorni.
Ritroviamo le stesse atmosfere anni '80 che tanto ci avevano fatto innamorare, ritroviamo una colonna sonora ancora una volta sublime, composta da brani che fanno tanto "effetto nostalgia", ma soprattutto ritroviamo i nostri quattro piccoli eroi: Mike, Will, Dustin e Lucas.
Inizio subito col dire che questa nuova stagione è il seguito perfetto. La trama scorre in modo lineare e, nonostante sia evidente che ci siano delle sostanziali differenze rispetto alla prima, come ad esempio l'ingresso di nuovi personaggi, questo non fa storcere il naso ai tanti fan della serie. Tutti si inseriscono perfettamente nella storia e anzi ne sono il valore aggiunto, a cominciare proprio dall'antagonista "terrestre", ovvero Billy, un bullo punk e strafottente che non perde occasione di ostacolare chiunque trovi sul suo cammino, in primis la sua sorellastra Max.
In questa nuova stagione siamo alle prese con un pericolo che era stato solo all'apparenza debellato nella prima serie. Infatti Will, tornato dal sottosopra, inizierà a subire le conseguenze di esserci rimasto per così tanto tempo. Visioni, stati d'ansia, demogorgoni e creatore dell'ombra inizieranno a sconvolgere il piccolo protagonista, tanto da arrivare a un punto in cui queste prenderanno il sopravvento su di lui.
In parallelo la sorella di Mike, Nancy, ancora sconvolta dalla morte della sua migliore amica, Barb, tenterà con l'aiuto del fratello di Will, Jonathan, di rivendicarla andando alla ricerca dei responsabili, ovvero i membri del laboratorio di Hawkins.
Quello che mi ha colpito di questa stagione è stata soprattutto la crescita di molti dei personaggi all'interno della storia. Gli stessi ragazzini stanno iniziando a prendere confidenza col mondo degli adulti, pur rimanendo comunque con quel velo di innocenza tipico dei pre-adolescenti. In particolare iniziano a farsi strada i primi problemi amorosi e soprattutto le prime delusioni.
Tuttavia, forse il personaggio che più mi ha colpito in assoluto in quanto a crescita, è stato sicuramente Steve. Nella prima stagione infatti era lo spaccone della scuola, impertinente e menefreghista; adesso invece notiamo una maturazione esponenziale, complice sicuramente anche la perdita della persona amata, ma a prescindere da questo, in generale, Steve acquista una saggezza e una responsabilità inaspettata, anzi, arriva addirittura ad essere un vero mentore per Dustin in fatto di ragazze e il protettore del quartetto. Anche Mike si dimostra particolarmente maturo, in realtà forse del gruppo è sempre stato più coscienzioso se paragonato a Dustin o Lucas, ma in questa nuova stagione dimostra ancora di più questa sua caratteristica, più nello specifico quando per determinate circostanze si trova ad assistere l'amico Will, alle prese con un demone che non sembra lasciargli via di scampo. Non solo, ma anche la perdita di Undici lo segnerà particolarmente, ciononostante Mike si dimostra capace di saper affrontare situazioni che sembrano essere molto più grandi di lui e che nessun bambino di quell'età dovrebbe mai vivere.
In tutto questo probabilmente vi starete chiedendo che fine ha fatto Undici, per l'appunto. Onde evitare spoiler particolarmente grossi, anche qui mi sento di poter dire che la ragazzina si trova ad essere in una fase particolare della sua vita. In lei riscontriamo un senso profondo di ribellione, dovuto al fatto di essere tenuta in casa h24 da Hopper, che si è preso l'incarico di proteggerla. Ma Undici come ogni bambina che sta crescendo, vuole evadere non solo fisicamente, ma anche psicologicamente, la curiosità di conoscere le sue origini e soprattutto l'identità della madre, saranno le ragioni per cui si metterà in pericolo.
Come ho precedentemente citato, sarà Hopper a prendersi cura di Undici in segreto. In lei, lo sceriffo vede una possibilità di riscatto nel ruolo di padre, avendo lui perso la figlia molto piccola, vuole a tutti i costi proteggere quella ragazzina. Hopper è un padre impacciato, goffo, che spesso non sa come approcciarsi a Undici, ma è un padre. E ogni puntata che passa notiamo come questa identità cresca dentro di lui (anche se ha ancora tanto da imparare); per intenderci non perde occasione di sgridarla se deve essere sgridata. Imparerà a mettere da parte l'orgoglio di uomo burbero per ricucire il rapporto che sembrava essersi spezzato.
Ma se Hopper sta imparando ad essere padre, Joyce si dimostra sempre di più essere una madre a tutti gli effetti. E' pronta a rischiare tutto per salvare Will e questo perché conosce suo figlio e mette sempre tanta speranza nelle decisioni che prende.
Per Will Joyce è più di una mamma, è quasi una salvezza provvidenziale, che ha giurato di proteggerlo e salvarlo qualsiasi cosa accada. Un vero esempio di cosa vuol dire essere mamma. Meravigliosa Winona Ryder!
E qui viene spontaneo il paragone con la mamma di Mike e Nancy, una donna che all'apparenza sembra essere la perfetta "donna di casa", esente dai problemi che Joyce invece ha dovuto affrontare durante il corso della sua breve vita matrimoniale, ma che in realtà scopriamo essere una cinquantenne frustrata, insoddisfatta della propria vita sessuale che si riduce a leggere Harmony mentre si fa il bagno. Una scena decisamente comica, ma che evoca lo stereotipo di molte donne di quegli anni.
Concludo così dicendo che "Stranger Things" è un vero e proprio gioiellino che tutti dovrebbero vedere. Tantissime citazioni vi faranno tornare indietro nel tempo con un dolce senso di nostalgia, a cominciare dai riferimenti al film di Ghostbusters, alle sale giochi e i primi videogiochi. Non solo, ma a differenza della prima stagione, trovo che "Stranger Things 2" sia sì molto più dark, ma riesce ad inquadrarsi meglio nel genere horror anni '80 (di cui è infatti un vero e proprio omaggio) e soprattutto vediamo lo sviluppo del "cattivo", del "male" che se nella prima stagione si limitava ad essere solo un essere che agiva in modo violento, quasi per istinto, in questa stagione abbiamo l'impressione di trovarci di fronte ad un essere malvagio senziente (una specie di Voldemort) che agisce seguendo un piano sinistro che sicuramente vedremo prendere piede nelle prossime stagioni.
Insomma che dire, correte subito a guardarlo se ancora non l'avete fatto, ne sarete conquistati!
Eleonora Giovannini -ERBA magazine
Punto Giovani Europa