Ciao a tutti sono Sybille, la nuova volontaria in ServizioVolontario Europeo a Prato!
Mi sono appena diplomata al liceo, sono di nazionalità Belgama vivo in Lussemburgo ormai da più di 10 anni ed ho vissuto anche 3 anni inSenegal. Sono arrivata da un mese circa e resterò fino al 31 marzo.
Perriuscire ad arrivare dove sono adesso ho fatto statoun percorso lungo e complicato durantein quale mi sono fatta molte domande. Comunque sono qui e sono piena di energie evoglia di incontrare nuove persone, di imparare una nuova lingua e una nuovacultura. Forse volete sapere cosa mi ha portato qui ?
È iniziato tutto qualche anno fa quando miocugino decise di prendersi un anno sabbatico per viaggiare. Mi è subitosembrata un’ottima idea e una grande esperienza di vita: scoprire il mondo,scoprire chi sono e fare la scelta giusta per il mio futuro, in maniera piùconsapevole.
Quando l’dea è divenuta chiara nella miamente non restava altro che decidere: Cosa volevo fare ?Quale lingua imparare ? Viaggiare ? Dove ? Per quanto ?Prendere parte ad un progetto strutturato ? Cosa condividere congli altri ?
All’inizio volevo andare molto moltolontano : Africa o Sud America.
Perchè quando si pensa al volontariato laprima immagine che ci viene è lavorare con persone povere, che vivono inmiseria, ci immaginiamo di arrivare come dei a risolvere i loro problemi. Manon funziona così. Certamente le persone nei paesi meno sviluppati hannobisogno di più aiuto degli altri ma nonhanno la stessa nozione di aiuto. Ho vissuto in Africa e il vero problema è chequando inizi ad aiutare quelle popolazioni ti chiedono sempre di più e spessonon hanno bisogno del tuo aiuto ma di soldi. Per esempio la scuola chefrequentavo donava a una scuola del luogo materiali per gli studenti:penne, lapis, quaderni e alle volte glistudenti stessi andavano nelle scuole per aiutare con i corsi di linguaprincipalmente. Un giorno ci venne detto che se volevamo continuare ad andare afare volontarito avremmo dovuto pagare la scuola locale con soldi, invece chedonare materiale scolastico. Mi è capitato qualcosa di simile anche un’altravolta, visitando con la mia famiglia un piccolo villaggio in Senegal, la guidaci ha fatto entrare dalla discarica dove buttavano tutta la spazzatura,dopodichè ha detto a mio fratello minore: un giorno crescerai e verrai ainstallare un sistema per ridurre la spazzatura. La loro nozione di aiuto è« I paesi più ricchi fanno tutto per noi». Un’altra cosa che mi hafatto desistere dall’andare in Africa è stato che i progetti di volontariato lìsono molto costosi.
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In Lussemburgo c’è un’enorme fiera studentescadove gli studenti vanno per ottenere informazioni sullle scuole e le università. In più c’èanche lo SNJ (National service for youth in Luxembourg) e stavano promuovendolo SVE. Non ho potuto partecipare personalmente poichè si svolgeva durantel’orario di lezione e la nostra scuola non ci ha permesso di andare, miamamma ha raccolto tutti i documenti per me e me li ha portati. Inizialmente nonvolevo considerare lo SVEperchè ero ancora nell’ottica di andare molto lontanoe non rimanere in Europa. Credevo che restare mi avrebbe insegnato molto menoche andare in un paese completamente diverso.
Ma la fine della scuola è arrivata molto velocementee ancora non avevo deciso niente. Quindi ho iniziato a dedicarmi alla ricercasu internet ed ho trovato molto progetti di Servizio Volontario Europeo davverointeressanti e mi sono iscritta a più di uno. C’era questo progetto in Germaniacon cui avevo fissato una Skype call, ma poi mi hanno comunicato chel’organizzazione di accoglienza non voleva più ricevere un volontario. Moltialtri progetti non mi hanno mai ricontattato. Devo ammettere che sono il tipo di personache fa questo tipo di cose all’ultimo minuto, mi sono sempre candidataall’ultimo tuffo e non credo che questa sia stata una buona idea. Finalmente in maggio sono andata al SNJ a chiedere una mano per trovare un progettochefacesse al caso mio.
Lì mi hanno detto che ci sono delle scadenzeda rispettaree che se volevo partire prima di gennaio potevo scegliere solotra 6 progetti (già approvati). Tra questi mi sono candidata a 2 di loro perPortogallo e Italia e finalmente mi hanno risposto. Presto ho incontrato ireferenti via Skype e sono stata accettata! Una volta ricevuta la risposta positiva hoiniziato davvero a pensarci, non ero più sicura nemmeno se fare o meno un annosabbatico. Ne ho parlato molto con la miaorganizzazione di invio SNJ e alla fine a fine agosto mi sono decisa… eraufficiale partivo per Prato! In fondo, mi sono detta, non c’era nulla daperdere provandoci ! La cosa migliore che avrei potuto ottenere era cheavrei avutomolti nuovi amici, avreiimparato una nuova lingua ecoltoun’occasione che mi avrebbe cambiato la vita. La cosa peggiore era trovaramimale e a quel punto semplicemente tornare a casa.
Qui lavoro per ilComune di Pratoa OfficinaGiovani, inserisco fotoin internet e altri lavori da ufficio e poi vado aOfficina Wemeet, dove aiuto i bambini a fare i compiti. Fino a che non impareròitaliano principalmente li aiuto con le lingue, inglese, francesce e tedesco.Mi piace moltissimo quello che sto facendo perchè cambia sempre, non facciomail la stessa cosa e mi sento davvero utile!
Se ripenso alla mia scelta, sono felice, nonho rimpianti e noto che anche fare volontariato in paesi benestanti non è cosìsemplice come sembrerebbe. Il cultural shockè piuttosto forte all’inizio. Adessere onesta i primi giorni sono stati davvero duri, non conoscevo la linguail che significava che non potevo comunicare con le persone, ma poi dopo una settimana di training (una formazione diuna settimana insieme ad alri volontari) cui ho partecipanto a tre giornidall’arrivo, tutto è andato meglio e mi sono abituata a questa nuova vitamolto velocemente!
Uno dei grandi vantaggi dello SVE è chelamaggior parte dei costi sono copertie non devo spendere molti soldi. La miasede è anche vicina a casa mia e se dovessi avere bisogno di aiuto comunquericeverei aiuto molto facilmente.
Se volete andare più lontano ci sono ancheprogetti in Sud America e Medio Oriente. I progetti sono organizzati in modotale da garantire chenon sarete mai soli e ci sono molte persone intorno a teche ti possono aiutare durante il periodo del progetto. Inoltre parteciperete aformazioni insieme ad altri volontari che sono molto utili perchè ti danno glistrumenti per combattere lo shock culturale, come gestire il conflitto con latua organizzazione e soprattutto, puoiincontrare tante persone giovani datutta l’Europa che sono nella tua stessasituazione! La cosa migliore naturalmente è che poi potrai usarle comescusa per viaggiare!
Ecco alcuni consigli se volete fare uno SVE(o EVS, all’inglese):