Cugnetto nasce a Lamezia Terme in provincia di Catanzaro nel 1983. Dopo il Diploma al Liceo artistico di Catanzaro, si sposta a Firenze dove nel 2007 si laurea in pittura contemporanea all’Accademia di Belle Arti e inizia la sua personale ed identificatrice ricerca artistica. Ha già collezionato diverse importanti partecipazioni ad eventi e concorsi tra cui spiccano quelle al Festival Muv Digital Video a Firenze nel 2006; Arte fuori in collaborazione con Arte Fiera nel 2007 nei locali del Sesto Senso; al Festival della Creatività di Firenze sempre nel 2007; alla rassegna Video Minuto proposta presso il Museo per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato dove propone il video "To implore" nel 2008. Nello stesso anno arriva primo classificato per la sezione scultura con l’opera “Measures of Competences” al Premio Arte Mondadori. Tra il 2009 e il 2010 partecipa a vari eventi e ferie d’arte nazionali ed internazionali con la Galleria Modernarte, tra Pistoia, Venezia, Verona, Reggio Emilia, Genova fino ad approdare a Seoul in Korea.
Spazi dalla pittura su vari tipi di supporto, alla scultura fino ad arrivare al tattoo. Al centro dei tuoi lavori il tuo omino con la sua mise elegante total black. Ci stai raccontando una storia Cugnetto? Cosa vuoi dirci e cosa vorresti che arrivasse a chi vede le tue opere? Cosa rappresenta per te il personaggio che è al centro dei tuoi lavori e da dove nasce?
In realtà quando realizzo qualcosa non mi focalizzo su qualcosa di definito, diciamo che inconsciamente riproduco spesso elementi che vedo nella quotidianità e assorbo fisicamente e mentalmente. Spero di riuscire a trasmettere la “mancanza di naturalezza e essenzialità” che dovrebbe in realtà accompagnarci nella vita eliminando il superfluo. I miei personaggi rappresentano comunque l’individuo che nasce dalla mia immaginazione, personaggi malinconici e un po’ tetri forse proprio perché tutta questa energia che assorbiamo quotidianamente porta a questo, li circondo di elementi che raffigurano metaforicamente vita e morte come un percorso essenziale.
Alla base dei tuoi lavori una passione per il bnw. Perché una scelta così minimalista? In molti credono che dietro soggetti ‘dark’ ci debba per forza essere un animo tormentato. Io invece sensibilità ed una poesia infinita. Nelle tue opere c’è più bellezza e poesia o più tormento?
Nelle mie opere c’è sia tormento che bellezza, credo che ci sia un forte contrasto tra le due cose che spesso però vadano di pari passo. Preferisco usare il nero perché comunque mi piace l’essenzialità.
Quale delle modalità che usi per esprimerti senti più tua? E perché…
Tra le modalità che uso preferisco la pittura gestuale, una pittura istintiva e liberatoria “senza schemi” rapida come la vita che viviamo oggi.
Ho visto anche diversi tuoi lavori su muro per Firenze e alcuni poster attaccati con la tecnica del paste up. Come mai hai sentito questa necessità? Cosa ti ha dato la strada in più rispetto al lavoro in studio o alla partecipazione a festival o mostre?
Io ho cominciato così a dipingere, per strada, già da ragazzino, questo mi permette di avere la libertà mentale e a mio parere arriva direttamente al pubblico senza pensare al lucro, la strada é di tutti, é accessibile a chiunque.
Sei una fucina creativa… cosa ancora dovremmo aspettarci in futuro?
Chissà cosa mi aspetterà nel futuro, non ci penso neanche, vivo il momento.
Per conoscere meglio l'arte di Cugnetto:
Pagina FB Cugnetto
Profilo Instagram cugnettomaledetto
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