Il mio primo approccio con i Pulp è avvenuto con il videoclip di “Babies”, dubito fosse nell’esatto anno di uscita (1992) ma era sicuramente precedente a Different Class, il disco di cui scrivo oggi, ed era sicuramente di notte. Dove vivevo all’epoca (Marsica, Abruzzo), una piccola emittente locale trasmetteva tutto il giorno (o quasi), MTV UK e per i ragazzi della mia età che avevano a che fare con la musica si rivelò una vera miniera d’oro, anche perché da noi VideoMusic non arrivava quindi passammo da musicalmente isolati a musicalmente all’avanguardia e soprattutto di notte passavano cose come Grant Lee Buffalo (il cui leader è in arrivo quest’estate al Festival delle Colline), Dinosaur Jr., Stone Roses, Suede, i Blur che ancora non erano i BLUR, i Radiohead che ancora non erano i RADIOHEAD, eccetera, eccetera. Tra questi, appunto, anche i Pulp, che erano qualcosa di fantastico esploso definitivamente proprio con questo album, che resta un must per la scena Britpop anni ’90.
In quegli anni avevo gusti decisamente più rock, ma i Pulp si presentarono con questo sound fresco nonostante un retrogusto vintage che a volte sapeva di anni ottanta, a volte di anni sessanta e poi somigliavano moltissimo alle illustrazioni del corso di inglese presente nella mia enciclopedia (“Il mondo dei ragazzi”, ce l’avevamo in 5 in tutta Italia, ma se sei tra quei 5 potrai confermare).
Il primo video dell’album in rotazione fu “Common People”, con luci e neon e il divertimento e tutta l’apparente bellezza della gioventù come una specie di coperta salvifica sulle “banali” difficoltà della vita di tutti i giorni, impossibili da comprendere ma così cool per la protagonista alto-borghese che vorrebbe tanto vivere come una persona comune. Il coprotagonista che si era offerto di aiutarla, però, alla fine non riesce a trattenersi: “quando sei stesa sul letto di notte/Guardando gli scarafaggi arrampicarsi sui muri/Ti basterà chiamare tuo padre per fermare tutto in un attimo/Non vivrai mai come la gente comune/Non farai mai tutto quello che fa la gente comune/Non fallirai mai come la gente comune/Non guarderai mai la tua vita scivolare fuori dal tuo controllo”.
Il disco è pieno di gemme di ogni tipo dalla bellissima copertina alle canzoni, compreso ciò che non contiene (i videoclip). Non c’è assolutamente nulla fuori posto, se non lo conosci e hai avuto modi di apprezzare la scena Britpop anni '90, devi assolutamente recuperarlo.
Saluto col mio videoclip preferito, “Disco 2000”
Alessio Cerasani - ERBA magazine
Punto Giovani Europa