THE LOVERS

Un’opera su tutte ha spinto i miei occhi a conoscere chi vi era dietro… THE LOVERS… Lavoro a stencil visto sui muri romani in Trastevere che ritrae una donna orientale intenta in un appassionato abbraccio con un alieno robotico… e così ho conosciuto il fantastico e surreale mondo di Winston Smith VIII, artista di origini cagliaritane classe 1979, che decide di trasferirsi a Roma nel 2002 contaminando la capitale con la sua fantasia e creatività.


Il tuo nome d’arte richiama il protagonista del romando ‘1984’ di George Orwell, impiegato del Ministero della Verità in un mondo sorretto da una dittatura che controlla tramite il BIG Brother tutta la popolazione. Sotto la sua vita incasellata e triste nel Winston del romanzo inizia però a nascere un forte desiderio di libertà e bellezza… La tua arte vuole essere un po’ una citazione a questo romanzo e divenire un’arma indolore verso un sistema che ci vorrebbe tutti uguali e ci limita? 
Sì, condivido in pieno il testo della domanda, è già la risposta, grazie. Voglio essere un robot? E poi c'è l'adrenalina, quella di quando si crea un opera, e quella maggiore (ed illegale!), che ti spinge la notte a fare stencil in giro, uscire fuori dalle caselle. Esprimersi, sempre, come si vuole, l'arte è un buon metodo, provateci. Ecco, è come una forma di empatia verso Winston, come se mi fossi sostituito a lui, faccio quello che lui non avrebbe mai potuto fare, un pratico e semplice stratagemma per esprimere la libertà di cui ho bisogno, abbiamo bisogno.

Ti esprimi soprattutto attraverso i collages, dove è forte il richiamo al mondo dei fumetti anni ’60-‘70, e attraverso gli stencil in cui si delineano scenari surreali e soggetti ibridi dove il mondo fantascientifico e animale incontrano quello umano. Anzi negli ultimi lavori le due tecniche si sono sovrapposte ed incontrate… Quale delle due riesce a manifestare meglio il tuo pensiero? Quale il messaggio racchiuso nei tuoi lavori?
PREMESSA: GLI ANIMALI SONO DI GRAN LUNGA SUPERIORI A NOI. E qui torniamo a quella strana fregatura del libero arbitrio. Ogni momento ha avuto la sua tecnica, non credo in nessuna forma di ispirazione, mi sembra tanto una scusante, è importante creare, sempre, senza se e senza ma, possono esserci periodi migliori o peggiori, ma si è artisti sempre, non con queste nuove forme contrattuali di part-time circolare (risate amare), o si è o non si è, punto. Permettimi poi di fare un inciso, le tecniche che ho utilizzato in passato e che utilizzo ora, seppur all'apparenza molto diverse, collage, stencil, e sculture, partono tutti da un principio particolare: la sottrazione. Se riesco a spiegarmi, vorrei far capire che per creare, nei miei processi inconsci e spesso casuali la costante è: distruggere per poi ricreare. Nello stencil asporti dei pezzi, nel collage fai a brandelli carta o simili, per poi riunirli; per le forme di scultura prima smontavo completamente oggetti di uso comune, per poi usarne delle parti e renderle irriconoscibili, con la presunzione di creare qualcosa di bello, o almeno interessante. Ognuna è un seguito naturale dell'altra, fino a quando, come in questo periodo, le esperienze creative si uniscono, dal collage realizzo lo stencil. I collage ora li vedo come la base portante del mio lavoro, provo a creare delle coppie improbabili, mescolando fumetti geograficamente e idealmente lontani, cerco di creare delle piccole storie o meglio dei riassunti di storie inconsuete.
Amori im_possibili.

THE LOVERS è sicuramente uno dei tuoi lavori più conosciuti. Realizzato con la tecnica dello stencil ritrae una ragazza giapponese abbracciata ad un futuristico robot dai tratti quasi alieni. Scorrendo poi il tuo profilo ho scoperto anche altri varianti dell’opera con altri soggetti dove il messaggio ben evidente rimane però quello che l’amore non ha barriere, non conosce limiti. Ma raccontaci un po’ tu meglio come è nata quest’opera ed il suo significato… L’arte e, soprattutto la street art, pensi che possono assumere anche un forte valore sociale e politico su alcune questioni d’attualità?
Quest'opera è per me un'opera d'esordio per intraprendere un lavoro che vuole immaginare 'amori impossibili', impossibili per uno strano gap mentale/razziale che ci sta ultimamente confondendo un po' tutti. Si parte da un concetto semplice come l'amore per essere poi esteso a tutto lo scibile conosciuto dal genere umano, più che altro cerco di indagare e scavare a fondo nei sentimenti umani, per poi rappresentarli in modo semplice e netto con degli stencil. Al contrario di ciò che secondo me succedeva al fantomatico Winston Smith, in cui i sentimenti, venivano fuori incontrollati ed incontrollabili, per lui vietati e difficili da gestire. Io faccio le vignette, per semplificare. In realtà il mio intento fondamentale è quello di esaltare le differenze in modo tale da dimostrare tutto il bello che ne può venir fuori;  in un periodo particolarmente xenofobo come il nostro, penso che sia necessario il contributo di tutti (solo quelli positivi), in un epoca in cui si cerca di tornare ad un epoca precedente il medioevo, ripeto, è compito di tutti metterci del proprio per cercare di non sprofondare fino all'abisso. Ci provo con queste “operette”. Le razze non esistono, esistono solo differenze della stesa specie: l'essere umano. Io, cerco di giocare un po' con questo concetto, all'apparenza molto semplice. Credo anche che grazie alle differenze che contraddistinguono siamo potuti arrivare a ciò che siamo oggi, e in cuor mio non vorrei mai che questo strano virus razziale che ci coglie, tutti impreparati, oggi possa farci compiere solo dei grossi passi indietro; in ultimo penso che ogni singolo essere umano debba essere visto come un moltiplicatore culturale, più ci si moltiplica, ci si incontra, ci si confronta, più si migliora e si va avanti, tutto sommato si tratta di andare avanti, un po' come fa il tempo stesso. Il problemino potrebbe essere lo scarso controllo del libero arbitrio. La sintesi: l’amore e l'unione tra popoli non deve avere barriere. L’arte può e deve essere un forte mezzo “pubblicitario”, nella sua natura c'è spesso la volontà di rappresentare il bello… Ecco, continuiamo a farlo, io ci provo, sempre.
… Tutto sommato trattasi di un semplice stencil mono livello. E devo Ringraziare mio fratello Alessandro, in arte SPUN, che mi accompagna ogni uscita, ed è pure colui che mi ha iniziato al mondo del collage.

Quando è perché hai sentito il bisogno di far scendere i tuoi ‘LOVERS’ in strada? Che emozione ti ha dato il primo stencil su muro? Pensi che porterai avanti questo cammino?
Assolutamente proseguo, ora il prossimo passo sono un po’ di poster di medio grandi dimensioni dei collage, e qualche stencil già in preparazione. Porto avanti questo cammino ad ogni passo, ogni momento. In realtà portare avanti o meno questo percorso è una domanda che proprio non mi pongo, non c'è nessuna possibilità che io smetta di fare ciò che faccio, è un piacere troppo forte.
Ogni volta è come una prima volta. Brividi…

Da poco hai aperto un negozio in Trastevere dove sei riuscito a far emergere anche la tua arte coniugandola all’altra attività. Hai finalmente dato uno spazio al tuo mondo… Come riesci a coniugare queste due attività? Il pubblico sta apprezzando questo binomio?
Il negozio si trova in vicolo Cellini, in realtà è vicino a Campo de' Fiori, il 12 giugno 2018 compiamo il primo mese, siamo proprio bambini, ma devo dire che stiamo crescendo bene ed abbiamo ottenuto (ricordi Alessandro l'altro artista, mio fratello) bei riconoscimenti artistici, ergo abbiamo venduto un bel po' dei nostri lavori.
Vi aspettiamo, tutti. E aspettiamo le vostre opere, di tutti, di ogni RAZZA!

Francesca Nieri - ERBA magazine
 
Punto Giovani Europa