L’adolescenza

Intervista a Helmut Morganti


 

“Mi chiamo Helmut Morganti. Sono il regista e lo sceneggiatore di questo film che nasce durante la mia lunga permanenza nella città di Berlino”. È un breve trailer quello che troviamo nella pagina Kickstarter di Helmut Morganti, qualche minuto di immagini e narrazione, calma, pacata, in un luogo abbandonato dove si addentra Marta, la coprotagonista di “L’adolescenza”, il progetto cinematografico a cui il regista sta lavorando. Helmut, pratese di nascita, ha iniziato la sua carriera artistica iniziando a dipingere negli anni Novanta. La sua prima mostra è stata nel 2001 a Palazzo Datini a Prato. Ha cambiato negli anni stile e materiali, ideando una serie di installazioni in ferro e oggetti che rappresentavano spesso delle tematiche sociali legati spesso alla follia.

“Il passaggio alla video-arte e al cinema è stato quasi automatico: sentivo che la pittura e le installazioni non erano ancora sufficienti per quello che provavo dentro di me. Sentivo che il mio lavoro non fosse ancora completo. Durante la Biennale di Firenze chiesi al direttore John Spike di vedere i miei lavori e quell’incontro fu decisivo: disse che i miei lavori avrebbero potuto svilupparsi ulteriormente e pensai di trasformare la mia arte in cinema”.
In seguito realizzò due cortometraggi, uno dei quali (“Sotto 81 metri di bugie”, 2005) fu girato nelle celle frigo di Officina Giovani, sentendo però ancora che gli mancasse qualcosa per rendere il suo messaggio completo. Si chiuse in se stesso e scrisse un libro di poesie (“Visioni”) che vinse il secondo premio a un concorso internazionale. Desideroso di scrivere il suo primo romanzo, si trasferì a Berlino; a quel tempo lavorava come fotografo in uno studio e decise di usare le immagini fotografate per descrivere quello che provava. 

“È proprio a Berlino che nasce questo progetto: la sensazione che lo spettatore deve avere è quella di ritrovarsi catapultato in un mondo surreale e angoscioso, quello in cui si ritrova Viola, l’adolescente protagonista che rivive i momenti cardine della sua vita attraverso la forza evocativa delle immagini – spesso di ispirazione pittorica. Trasportata lungo un tempo che risulta alla fine ciclico, riflette sulla filosofia e sull’esistenza come forma di protesta verso l’angoscia che prova”. “I dialoghi sono spesso poetici o veri e propri racconti surreali” ci racconta Helmut parlando del film, “La poesia è una delle forme d’arte più potenti e unita alle immagini riesce a scaturire una forza inaudita”.
Il film è in attesa di ricevere i fondi necessari per partire. Ma nel frattempo, grazie ai teaser usciti sulla pagina Facebook del regista (Helmut Morganti Art), possiamo ricavare un assaggio di quello che ci aspetta.

Viola, una ragazza ventenne, viene trasportata in varie dimensioni del tempo in un viaggio personale all’interno dei suoi ricordi. Un percorso esistenziale all’interno del quale incontrerà quattro figure che  rappresentano lo stadio evolutivo della sua adolescenza: Silvia, un soprano scaltro che cercherà di trasportarla nella lussuria e nella provocazione sessuale; una suora, che le concederà un perdono falso complice del subdolo giudizio ecclesiastico; la madre, che la colpevolizza di essere una figlia irresponsabile; infine Marta, una bambina di dieci anni che rappresenta se stessa in un periodo differente della sua vita. Durante il suo percorso di vita, Viola avrà un incidente, che distrugge il filo del suo modo di pensare e riscrive le regole, trasportandola in un’esistenza ancora più irreale e oscura.

 
 

“Sono andato a sensazione e ho scelto un casting non professionista. Nessuno degli attori ha esperienza teatrale perché voglio che traspaia quella traccia di emozione e genuinità quasi adolescenziale che non potrebbero avere se fossero già stati fuorviati dal teatro. L’attrice protagonista, ad esempio, l’ho scoperta al Liceo Cicognini di Prato durante un work day di fotografia; all’inizio era un po’ titubante quando le ho proposto di partecipare, ma adesso è completamente immersa in questo film”.  Musica, immagini e poesia è ciò che rende l’arte di Helmut tanto particolare. Il suo è un cinema d’autore che non sfocia mai nel banale e nel commerciale: l’attenzione attenta e delicata che dedica alla creazione di ogni primo piano o inquadratura denota un profondo amore per quell’arte con cui sente di essere finalmente riuscito a estrapolare quello che prova dentro di sé.

“Alcune musiche elettroniche unite a cambi di scena improvvisi possono ricordare un film horror. Ma la differenza tra un film horror e un film d’autore è che il film horror ha a una certa velocità e i dialoghi sono quasi inesistenti, mentre il film d’autore presenta inquadrature lunghissime, dialoghi poetici, punti di vista particolari… La linea è sempre sottile e basterebbe un taglio veloce per passare da un genere a un altro”. 
“Le immagini, per quanto inquietanti, non devono provocare paura: sono fotogrammi surreali che disturbano. Lì starà a noi rendere papabile questa sensazione di angoscia”. Ma qual è il tipo di adolescenza che vediamo riflessa nelle visioni di Viola? Non è certo l’adolescenza come la pensiamo oggi, appare molto più sofferente e carica di insicurezza. Ha un richiamo storico e moderno. “Oggi c’è molta indulgenza nei confronti dei ragazzi e ciò è insano. Le immagini da cui siamo circondati non sono veramente reali, ma fanno parte di un mondo che è lo specchio del nostro: quello social, in cui molti ragazzi si perdono attraverso le foto e le illusioni di esse”. Il progetto sta ricevendo fondi dalla campagna crownfunding su Kickstarter che prevede una serie di premi a seconda dell’offerta lasciata. La scelta del crownfunding è necessaria per avviare un progetto indipendente. Come spiega Helmut,

“Ogni aspetto va strutturato a seconda di cosa uno vuole rappresentare all’interno della sua pagina; è comunque necessaria una profonda ricerca nelle altre pagine di crowdfunding che hanno avuto successo per poter sistemare la propria. Abbiamo lavorato molto per realizzare una campagna efficiente e siamo solo a metà del lavoro: non conta solo la pagina che uno realizza, ma anche come si intende investire per portarla a un certo livello”.
La presentazione del progetto cinematografico de “L’adolescenza” si svolgerà sabato 13 ottobre alle ore 18:00 alla Galleria93 Arte Contemporanea a Prato, alla presenza del regista e dei suoi collaboratori. Il programma della serata prevede, oltre all’esposizione delle opere e degli storyboard dell’illustratore Samuele Recchia, la proiezione del trailer in anteprima e una performance live che permetterà al pubblico di entrare direttamente nell’atmosfera dell’opera.

 
 
 
 
 

Vittoria Mori - ERBA magazine
 
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Ultima revisione della pagina: 29/1/2019

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