Il 19 marzo presso il Centro Pecci è stato presentato il progetto "Verde Prato. Sperimentazioni urbane tra ecologia e riuso”, a cura di Elisa Cristiana Cattaneo ed Emilia Giorgi, con il coordinamento scientifico dell'architetto Antonella Perretta dell'Ufficio di Piano che si occupa anche del Piano Operativo comunale. Un progetto per riqualificare il territorio pratese per mezzo della vegetazione. Sono intervenuti la direttrice del Centro Pecci, Cristiana Perrella, l’assessore all’urbanistica del Comune di Prato Valerio Barberis e il Sindaco di Prato Matteo Biffoni.
Nel tardo pomeriggio è stata inaugurata la mostra che non poteva avvenire in un periodo migliore poiché è stata aperta pochi giorni dopo il Fridays for Future, il movimento internazionale contro i cambiamenti climatici, tema strettamente legato al progetto. Può sembrare lapalissiano, ma è importante ricordare che in questa terra noi siamo solo ospiti e come tali la dobbiamo rispettare. Fabbriche, fumo di sigaretta e gas di scarico non sono le sole cause del riscaldamento globale, ma queste iniziative e movimenti potranno contribuire ad aiutare la Terra.
Verde Prato ha un lungo lavoro dietro a sé e conta la collaborazione di esperti di fama internazionale come l’architetto Stefano Boeri e lo scienziato Stefano Mancuso. È un progetto preso a cuore anche dal gruppo milanese Fosbury Architecture, i quali hanno provveduto ad allestire la mostra secondo aree tematiche ancorate all’ecologia e all’integrazione sociale.
Ma come hanno pensato di agire?
Il team ha pensato ad una forestazione
urbana, fondendo la vegetazione con gli edifici esistenti. È un piano che
permetterà di contribuire alla salvaguardia dell’ambiente e a sostenere
il benessere psicofisico degli abitanti.
Il piano d’azione di Stefano Boeri
prevede un albero per ogni abitante di Prato, donando verde alla città per combattere
l’inquinamento esattamente come è già avvenuto grazie al suo Bosco
Verticale a Milano e il progetto della Liuzhou
Forest City in Cina, una costruzione che prevede 40mila
alberi entro il 2020.
Alleato di Stefano Boeri è
l’architetto Stefano Mancuso che mira a una giungla urbana, un mezzo per riavvicinarci
alla natura, abbattendo così i confini che ci separano da essa. Boeri
aspira a realizzare questa sua idea sfruttando il maggior numero di superficie
possibile affermando che le piante non devono sorgere solo nei viali e nei
parchi.
La mostra racchiude come si è
detto anche il progetto di integrazione sociale che Prato sta
affrontando da diversi anni, alcuni scatti del fotografo di Delfino Sisto
Legnani ne testimoniano la buona riuscita di tale iniziativa.
Gli scatti di Fernando Guerra
pongono l’attenzione invece al continuo mutamento della città, riscoperta
attiva nel campo del riuso, in particolare quello edilizio. Di notevole impatto è
anche la raccolta di fotografie di Maurizio Montagna che vede come protagonista
il mondo vegetale, il quale occupa il ruolo di guida per un agire più
consapevole.
Grazie a questo ambizioso progetto
il caldo che si innalza dall’asfalto d’estate diminuirà, le piante apporteranno
ombra e ossigeno e Prato tornerà a respirare. Grazie alla vegetazione, che sarà eretta sui vari palazzi, si potrà controbilanciare alle continue
cementificazioni industriali, d’inverno avremo un tocco di verde che conferirà
colore agli edifici migliorando il benessere psicofisico di abitanti e
turisti. Verde Prato non può portare altro che
benefici alla nostra città e all’ambiente, questo progetto deve essere
sostenuto per renderlo concreto e dobbiamo ringraziare tutto il team che ha
preso a cuore la nostra Prato.
Virginia Gori - ERBA magazine
Punto Giovani Europa