‘Tre allegri ragazzi morti’ dopo un quarto di secolo

Si sono esibiti nell’ambito della rassegna ‘Pecci Summer Live’ a Prato


 

Era forse il 1994, avevo 13 anni, quando li sentii suonare sul piccolo palco della Festa dell’Unità del comune mugellano di Dicomano. Allora avevo la casa in campagna da quelle parti, e mi stavo affacciando, come fa ogni adolescente, a nuovi tipi di musica. Erano diversi, ma non trascuravano le parole. Per me fu subito amore e continuai ad ascoltarli nei primi anni delle superiori. Poi i gusti musicali mi allontanarono un po’ da quell’iniziale innamoramento per il punk rock.

Dopo quasi ¼ di secolo mi ritrovo nuovamente davanti a loro, emozionata ma anche curiosa di vedere cosa sono diventati dopo tutto questo tempo, di capire il loro nuovo pubblico, se sono rimasti fedeli alle origini, ma anche un po’ spaventata perché le nuove canzoni non le conosco e ho paura di sentirmi profondamente vecchia.

Intorno a me persone di ogni età, giovani ma anche meno giovani, poi i miei occhi cadono su una ragazzina, penso ‘avrà, su per giù, la stessa età di quando li sentii io… I suoi occhi si aprono quando l’adulto che l’ha accompagnata le svela che la sta portando al concerto de ‘I tre allegri ragazzi morti’ e le compra una delle maschere gadget che loro indossano sul palco e caratterizzano come un marchio anche i suoi fan’. Ecco la prima cosa che ho pensato è stata questa ‘La forza di riuscire a raggiungere tutti con vari livelli di comunicazione, di mandare messaggi a diversi pubblici, non è affatto cosa da poco’.

Da amante dell’arte, noto subito la scenografia psichedelica alle spalle del palco, che si insinua sulle diverse frequenze delle luci donando un effetto 3D ai due scheletri centrali avviluppati in un bacio e alle illustrazioni di gatti che gli fanno da cornice ai lati, credo realizzata dallo stesso cantante Toffolo che è anche fumettista.

 Apre il concerto il gruppo dei Cacao Mental, con la loro energia sud americana, che somma al beat elettronico new-latin le invenzioni dei tre musicisti alla voce, alla tromba e alla chitarra, che danno una scossa al pubblico, che comunque non abbandona le sedute dell’anfiteatro del Museo Pecci.

Poi l’ingresso plateale dei Tre allegri ragazzi morti che adesso sono 4. Davide Toffolo un saltimbanco, un incantatore di serpenti… con il suo ‘pastrano’ peloso e la sua maschera scheletrica sembra uscito da un libro di mitologia e catalizza subito con la sua ironia e verve l’attenzione della platea. Giusto il tempo di due canzoni d’apertura, ‘Una ceramica’ e ‘Calamita’ e sulle note de ‘Alle anime perse’ i presenti non resistono, questa musica non può essere ascoltata da seduti, deve essere ballata, due giovani fanno il gesto di alzarsi per andare sotto il palco ed è un secondo… tutti, dalla 40enne con tacco multicolor, al rockettaro convinto, al sessantenne con moglie e t-shirt della band a sottolineare la propria fedeltà negli anni alla loro musica, scivolano giù nel piccolo spazio tra l’anfiteatro e il palco… e nonostante sia stanchissima, scivolo anche io, come spinta da un fiume in piena e si balla tra le parole, che sembrano poesia, del cantante.

Poi me lo voglio rigodere un po’ dall’alto il concerto, mi piace semplicemente osservare ogni tanto, perché così riesco anche meglio a capire le parole… I suoi testi non sono mai banali, e li ritrovi come se non fosse passato un giorno, ricordando scene delle superiori, di quando ci facevamo le musicassette con la musica che più ci piaceva… ed era il periodo dei Punkreas, dei Prozac+, dei Marlene Kuntz oltre che dei Tre allegri ragazzi morti e di quei giorni spensierati e belli che ti riempivano dalla testa ai piedi.

E le canzoni continuano, e non le conosco, ma sono belle da ascoltare…

Poi degenero… Toffoli ci parla della sua passione per la Cumbia e del perché abbiano scelto i Macao Central per aprire i loro concerti, e si esibiscono in una combo che sa di bellezza mista a gioia spinta dal suono della tromba del musicista Iasko de Gama. Degenero che anticipa una seconda parte del concerto con altri brani più recenti e meno preceduti dal consueto scambio di “Vaffanculo!” tra Davide Toffolo e i presenti, tra cui spicca “Mio fratellino ha scoperto il rock’n’roll”.

Alla fine vengono richiamati sul palco con insistenza e dopo un breve show di Toffoli sulla tazza gadget della band che ‘sta bene nella mano destra, ma molto meglio nella sinistra’, il cantante annuncia che le ultime canzoni saranno conosciute solo dai più vecchi perché risalgono al 1994 e che solo la vecchia guardia, che sa cosa sia veramente il ‘pogo’, potrà ricordarsele e godersele. ’15 anni già’, ‘Mai come voi’ tratte dal primo album Mondo Naif del ‘94, ‘Si parte’ tratto da ‘Piccolo intervento a vivo’ del ‘97 e altre ancora… E mi stupisco di ricordarle, e mi sento vecchia ma onorata, di averli ascoltati agli esordi quando ancora non c’erano maschere-gadget o sound più ammalianti a renderli conosciuti.

 
I tre allegri ragazzi morti in concerto I tre allegri ragazzi morti in concerto
 
I tre allegri ragazzi morti in concerto I tre allegri ragazzi morti in concerto
 
Per conoscerli meglio:
www.treallegriragazzimorti.it

Francesca Nieri - ERBA magazine
 
Punto Giovani Europa

Ultima revisione della pagina: 11/7/2019

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