La terza stagione di "The Crown" era tra le uscite più attese in casa Netflix e di certo non si è risparmiata di confermarsi, ancora una volta, tra i prodotti per il piccolo schermo più memorabili e ben riusciti di questo ultimo periodo.
Certo, è un tipo di serie che non conquista tutti, dati soprattutto i ritmi lenti e ben scanditi in cui i personaggi si muovono, oltre al raccontare fatti storici realmente accaduti risalenti dell'ultima e corrente monarchia elisabettiana. Eppure non bisogna per forza essere amanti del regno d'Inghilterra per apprezzare "The Crown", dato che le vicende vanno oltre la semplice esposizione didascalica e cronologica dei fatti ma affondano nei sentimenti più profondi dei personaggi, che sono caratterizzati in maniera impeccabile.
La nuova stagione si compone di dieci episodi della durata di circa un'ora e ripercorrono le vicende che hanno segnato la storia mondiale e del Regno Unito a cavallo tra gli anni '60 e '70. Troviamo ad esempio lo sbarco sulla luna del 1969, la tragedia di Aberfan, la morte del controverso ex re Edoardo VII e il primo incontro tra Carlo e Camilla.
La regina Elisabetta stavolta è interpretata dalla bravissima Olivia Colman, che ha raccolto egregiamente il testimone lasciatole da Claire Foy che aveva interpretato la sovrana d'Inghilterra nelle prime due stagioni. Non era semplice dare continuità al personaggio dopo un cambio attoriale, soprattutto per le movenze, gli sguardi e la rappresentazione generale che la Foy aveva dato alla sua Elisabetta; ma la Colman è riuscita in questa impresa, tanto che spesso ci troviamo a pensare quanto le due interpretazioni delle attrici si assomiglino.
In questa stagione Olivia Colman si trova a impersonare una regina alla soglia dei 40 anni e in preda al suo cambio di immagine che in più di un'occasione la rende insicura e scontenta del suo modo di apparire. E in questa sua fragilità si riflette anche la durezza stessa di Elisabetta nell'affrontare i tempi che cambiano e si evolvono nel Regno Unito; i labouristi insorgono e sempre più spesso viene messo in dubbio il ruolo della Corona. Tumulti, scioperi e rivolte sono all'ordine del giorno ma più di tutti c'è la crisi economica che non risparmia nessuno, nemmeno i reali inglesi che sono costretti a diverse rinunce.
In questo contesto vediamo come la regina si è ormai abituata al suo ruolo e come ogni volta riesce ad arginare problemi all'apparenza insormontabili, dando un'immagine al popolo di costante fiducia e sicurezza. Una sicurezza che il più delle volte conferisce ad Elisabetta un'eccessiva freddezza emotiva, tanto che lei stessa si troverà ad ammettere di non essere più in grado di esternare i suoi sentimenti in maniera libera senza che questo possa influenzare in qualunque modo i suoi sudditi.
«La verità è che l’umanità, non è richiesta»
E ancora: «Esprimere una posizione, un punto di vista è quello che come famiglia reale non siamo autorizzati a fare»
L'obiettivo della regina nel momento storico in cui i fatti sono narrati è quello di preservare l'integrità della Corona, sia come simbolo sia come istituzione, senza cedere a isterismi.
Ma di questa stagione un plauso va anche all'interpretazione di Helena Bonahm Carter nei panni della sorella di Elisabetta, Margaret, e quella di Josh O'Connor che ha interpretato il giovane Carlo. Di quest'ultimo ho apprezzato molto il ritratto che ne è stato fatto, cioè quello di un giovane alle prese con il protocollo reale mai da mettere in discussione; un ragazzo che nonostante questo riesce ad emergere e far sentire la sua voce fuori dal coro, rinnovando la fiducia del popolo nei confronti della Corona spesso vacillante. Fuori dal ritratto che ne hanno sempre dato i media e lontano dai pregiudizi, Carlo si fa apprezzare e forse per la prima volta possiamo comprenderlo a pieno, anche nelle scelte più intime che compie. Purtroppo a causa della rigidità della regina madre - che il più delle volte si interpone ad Elisabetta nell'educazione dei figli - e le regole troppo ferree per un ragazzo alle prese con i tumulti degli anni '60, vedremo un Carlo sconfitto, incompreso e tradito dalla famiglia solo perché aveva trovato il coraggio di uscire, anche se per poco, dai binari reali.
Eleonora Giovannini - ERBA magazine
Punto Giovani Europa