Quando fai un film come 'Jojo Rabbit', che inserisce elementi comici in un racconto storico estremamente drammatico come la dittatura nazista e la Seconda Guerra Mondiale, devi essere bravo a non risultare offensivo e nemmeno ridurre tutto a una barzelletta.
Sono andata al cinema sperando non accadesse e così è stato, anzi questo film Taika Waititi è riuscito a coinvolgermi totalmente.
Commovente quanto a suo modo divertente, Jojo Rabbit è un crescendo di emozioni che si amplificano man mano che iniziamo a conoscere i personaggi, è un film satirico, ma al tempo stesso estremamente educativo.
Il plauso per Taika Waititi va anche per aver interpretato un Hitler macchiettistico, infantile e caricaturale; così facendo è riuscito a personificare e rendere reale l'amico immaginario di Jojo, mostrando ciò che un bambino vede attraverso la propria immaginazione e quanto rappresenti per lui in termini di bisogni e necessità un idolo.
Egli infatti per tutto il film non è altro che la rappresentazione delle giovani generazioni della Germania negli anni '40: crede fermamente a ciò che i nazisti dicono sugli ebrei, dagli stereotipi alle diffamazioni. Tuttavia, questa è solo apparenza e Jojo capirà di dover andare oltre a questa propaganda spicciola, nel momento in cui si troverà faccia a faccia con un'ebrea, Elsa, che sua madre tiene nascosta nel muro della vecchia camera da letto della sua defunta sorella.
Elsa, per Jojo, non è altro che la sorella ritrovata; nonostante odi i tedeschi e i nazisti, non esita a correre il rischio per aiutare il ragazzino al quale ormai si è affezionata. Lo aiuta a crescere e a capire cosa è giusto, sgretolando tutte le sue convinzioni sul fatto che gli ebrei siano dei mostri diversi dal resto del mondo.
Non le interessa quello che le persone dicono degli ebrei, ne tiene una in casa e non si fa problemi a ballare a dispetto delle avversità e in momenti improbabili; lei come Elsa, crede che ballare significhi essere liberi.
Mi è piaciuta tantissimo la relazione tra lei, Jojo e la madre di Jojo, Rosie. Parlando di Rosie, è l'esempio perfetto della donna moderna che vuole cambiare il mondo e ho trovato bellissima la scelta di voler inquadrare più volte le scarpe e i piedi di Rosie nell'atto di danzare, creando un netto contrasto con l'epilogo del personaggio che è, non neghiamolo, tristemente commovente.
L'interpretazione di Scarlett Johansson è tenerissima; ha dato vita a una madre che ama e tiene profondamente al proprio figlio e che al tempo stesso è una donna appassionata della vita che ha vissuto e crede fermamente in valori solidi.
Pongo infine l'accento sul personaggio di Sam Rockwell, il Capitano Klenzendorf, vero eroe di questo film, insieme al suo fedele compagno e amato Capitano Finkel; si sono dimostrati più delle solite due spalle comiche.
Con Jojo Rabbit, Taika Waititi ribadisce il suo amore per il genere della commedia, che reputa estremamente potente e sottovalutato; il film è ottimo e di ispirazione. Dulcis in fundo, vero tocco di classe di questa pellicola, le versioni in tedesco di 'Heroes' di David Bowie e di 'I want to hold your hand' dei Beatles.
Eleonora Giovannini - ERBA magazine
Punto Giovani Europa