"Il mio nome d'arte, Luchadora, è ispirato alle lottatrici del wrestiling messicano, delle quali ho sempre trovato estremamente affascinante l'allegria dei colori, la fantasia e l'energia che trasmettono le loro maschere."
Illustrazioni colorate, dalle forme sinuose che vivono d'anima propria, come mai questa scelta stilistica?
"Credo che non ci si debba risparmiare con i colori e men che meno con le forme, che sono alla base delle mie illustrazioni: eccessive, rotonde e sinuose; le forme riempiono gli spazi e regalano armonia.
Ho una considerazione molto positiva di questo termine e l'associo sempre alla figura femminile, elemento cardine del mio stile, per me la forma è soltanto l'aspetto esteriore con cui si configura un oggetto, ma è quello che significa per la persona che lo guarda e lo vive."
Cosa ti piace comunicare quando realizzi un'illustrazione, a cosa ti ispiri?
"Mi piace esprimere voglia di vivere e felicità con colori pieni e forme semplici.
Generalmente mi ispiro a Matisse, Depero, Jessica Walsh, Vivienne Westwood; credo che rappresentare qualcosa sia un campo multidisciplinare, quindi i miei spunti sono davvero dei più vari."
Come nasce una tua creazione?
"Di solito mi lascio trasportare da un mare di spunti, la cartolina presa lì, il poster comprato di là, i libri per bambini che non potevo farmi sfuggire, e metto tutto insieme.
Quali sono i tuoi prossimi progetti nel cassetto?
In questo momento mi sto occupando di un bellissimo progetto legato al campo dell'ecologia all'interno del didacommunicationlab, laboratorio dove lavoro, ed ho iniziato una interessantissima collaborazione con Hallo Wasabi.
Daria Derakhshan - ERBA magazine
Punto Giovani Europa