Biopic profondissimo quello diretto da Marielle Heller e presentato al Torino Film Festival del 2018.
Can you ever forgive me - Titolo in lingua di Copia Originale - è uscito nelle sale italiane nel Febbraio 2019 dove è stato accolto favorevolmente.
In patria, ha ricevuto tre nomination agli Oscar ed è stato premiato dalla Writers Guild americana per la migliore sceneggiatura non originale, alla base c'è il libro omonimo e autobiografico pubblicato da Lee Israel a metà anni '90.
Trama
Il film racconta la vera storia della Israel (Melissa McCarthy), scrittrice in piena crisi economica e al limite della condizione di caso sociale.
Lee, dal carattere scontroso e amante del buon whisky, perde il proprio lavoro, trovandosi senza soldi per pagare l'affitto e le cure del suo vecchio malato gatto.
Per salvarsi, inizia insieme all'amico Jack Hoch (Richard E. Grant) a falsificare lettere di personaggi celebri per rivenderle a caro prezzo ad antiquari e fiere.
New York, New York
Siamo nel 1991, la Grande Mela dalle atmosfere alla Woody Allen sembra ignorare le disavventure dei due protagonisti, continuando a mostrare entrambe le sue facce: quella autunnale, elegante e romantica, e quella più oscura, fatta di vita allo sbando e difficoltà finanziarie.
Nell'insieme, la cornice è meravigliosa: calde librerie, case stipate di libri, strade alberate, pub bui e vuoti e autobus affollati e colorati.
Questo film, già dai primi frame, promette di non farci mai sbadigliare, distinguendosi da alcuni compagni dello stesso genere.
Alterna comicità a dramma, risate a lacrime, in un clima dolceamaro, esplorando il discusso mondo delle parità dei diritti e delle identità di genere.
Israel scrive bevendo cocktail, esprimendosi volgarmente, non curando il proprio aspetto, quasi a voler adeguare la sua identità al mondo maschile di allora.
Rosa Santi - ERBA magazine
Punto Giovani Europa