Come nasce la vostra Associazione?
"Era l'ormai lontano 2008, sei giovani laureate in storia dell'arte che si erano conosciute all'interno dell'Associazione Amici dei Musei, avevano voglia di creare qualcosa in cui convogliare la loro passione per l'arte in generale e il loro amore per Prato.
Fu l'allora Presidente degli Amici dei Musei a consigliarci di fondare un'Associazione Culturale, e così nell'estate di quell'anno nacque ArteMìa."
Quali sono le caratteristiche del vostro pubblico?
"Se dovessi riassumere tutte le caratteristiche in un'unica peculiarità direi curiosità.
Chi ci segue ha voglia di scoprire il 'Lato b' dei luoghi più famosi o di conoscerne di nuovi mai esplorati prima.
Il pubblico ha voglia di ascoltare storie, ma non banali, di sorridere degli aneddoti più strambi e curiosi, ha voglia di vedere con i propri occhi 'cosa c'è dietro quel muro' e di curiosare in luoghi non aperti al pubblico".
Come rafforzate l'interesse e la voglia di scoprire di chi vi segue?
"Credo che il segreto di ogni lavoro sia la passione, si dice sempre: ogni cosa fatta con passione non peserà mai, per quanto impegnativa possa essere.
Noi ci crediamo fortemente ed è grazie ad essa se in questi anni siamo andate avanti stringendo i denti e costruendo ogni giorno un mattoncino in più.
Credo che questa passione si veda e si percepisca, ed è ciò che più apprezzano i nostri soci e seguaci."
Quali saranno i vostri prossimi progetti?
"Chiuderemo questo nefasto 2020 recuperando tanti appuntamenti persi durante la quarantena: rimanendo su Prato si va dalla visita alla casa di Francesco di Marco Datini alla poco conosciuta chiesa medievale di Santa Cristina a Pimonte (in collina).
Tanti nuovi progetti sono ancora in incubazione: collaborazioni con professionisti in settori diversi e poi abbiamo in programma esclusive e tanti modi insoliti per conoscere e scoprire la nostra Prato."
Arianna Pierattoni
Vicepresidente di ArteMìa.
Daria Derakhshan - ERBA magazine
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