Camminando per le strade di Prato si possono sentire storie, odori e sapori che ci portano indietro nel tempo e che ci raccontano di una terra ricca e tenace, dove anche in tempi difficili si riesce ad andare avanti con orgoglio e coraggio.
Un amore per la ricerca della tradizionalità e la tipicità dei nostri prodotti ci ha portato adesso a godere di un patrimonio enogastronomico molto interessante e ormai conosciuto in tutto il mondo.
Tra i prodotti tipici con maggiore rilevanza troviamo la mortadella, la farina, il Vermouth, i biscotti e le pesche di Prato, ma conosciamoli meglio.
La mortadella di Prato è un prodotto IGP e un presidio 'Slow Food': un insaccato di carne suina piuttosto speciale, arricchito da spezie e alchermes cotto a vapore e poi raffreddato, solitamente servito a temperatura ambiente, ma anche valido ingrediente per ripieni e sughi.
Sulla data di nascita non si hanno notizie certe, ma nel 1733, in occasione della beatificazione di Suor Caterina de' Ricci, le monache dei monasteri domenicani di Prato la cucinarono e servirono come specialità pratese ai loro ospiti.
La farina Gran Prato è stata una grande salvezza per gli agricoltori durante la crisi finanziaria globale del 2008, permettendo ai piccoli produttori locali di staccarsi dal mercato agricolo di quel periodo e permettersi un'entrata maggiore.
Essa è una farina di grano tenero di tipo 0-1 completamente tracciabile, la cui produzione è regolata da un disciplinare che punta all'ecosostenibilità e al km0.
Il Vermouth bianco di Prato è un prodotto di cui si ha notizia già dal 1750, con un'antica ricetta che stabiliva non solo gli ingredienti, ma anche il metodo e i mezzi per produrlo.
Questa bevanda, prodotta da massaie e contadine durante le feste come degna sostituta del Vin Santo, è utilizzata sia come aperitivo che come digestivo.
Il Vermouth è riuscito a conquistare anche i palati londinesi, diventando ingrediente di spicco per cocktail sofisticati.
I biscotti di Prato sono famosi in tutto il mondo ma sono nati come cibo di scarto per le famiglie contadine più povere, essendo la parte rimanente del filoncino dolce che veniva preparato per le famiglie ricche della zona.
Questi biscotti sono preparati con pochi ingredienti, tra cui figurano le mandorle sgusciate da Caterina De' Medici per arricchire l'impasto.
Sono ottimi accompagnati al Vin Santo come vuole la tradizione, ma possono anche essere utilizzati come base per cheesecake.
Le pesche di Prato sono un dolce tipico che consiste in due semisfere di pasta brioche bagnata da alchermes e farcite con crema pasticcera, erano usate come merenda negli anni '50/60, di queste abbiamo notizie per la prima volta nel 1861 grazie alla Locanda Cantucci in Piazza del Duomo che le servì come dolce tipico durante una cena dedicata alla festa per l'Unità di Italia.
La Regione Toscana le ha inserite nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali (PAT) e a noi non resta che il dovere e il piacere di diffondere attraverso di esse il dolce amore per la nostra terra.
Questi sono i prodotti che hanno cresciuto non solo la nostra generazione ma anche quella dei nostri trisavoli e che speriamo portino avanti le generazioni future, per difendere quella tradizionalità che spesso diamo tanto per scontata.
Clara Carlesi - ERBA magazine
Punto Giovani Europa