Il regista Ari Aster, dopo l'esordio con 'Hereditary - le radici del male', torna a trattare genere horror nel suo nuovo lungometraggio 'Midsommar' con il quale mostra come riesce a migliorare le sue prestazioni registiche e narrative.
La trama del film parte in modo molto spinto, la protagonista statunitense Dani Ardor, interpretata da una splendida Florence Pugh, vive in un periodo di ansie per via della sorella suicida, morta aspirando monossido di carbonio e causando la stessa fine ai propri genitori.
Le ansie si ripercuotono sul fidanzato Christian che viene più volte spinto a lasciarla dai sui tre amici più vicini che vedono la relazione come un ostacolo per il ragazzo.
I quattro amici partono per un viaggio in Svezia sotto consiglio ed idea dell'amico Pelle, uno dei quattro che gli propone di partecipare ad un festival folkloristico della sua cultura, il quale si rivelerà non solo paradisiaco ma anche diverso e strano.
Il tutto sembra iniziare quasi come un film adolescenziale con una futura evoluzione in quello che davvero sarà il film.
La paura del film non si palesa in un mostro orrendo o uno psicopatico armato di accetta, ma sta nel diverso, in una nuova cultura che sconvolge i canoni di morale.
La curiosità nei primi minuti in questo villaggio si trasforma lentamente in paura, sembrando quasi un' incomprensione verso la comunità.
Lorenzo Falconi - ERBA magazine
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