Matteo Bussola nel suo romanzo L'invenzione di noi due scrive: 'Le persone sono superfici le une per le altre: l'amore le rende trasparenti, il non amore le rende opache'.
Dal momento in cui due persone si incontrano è un po' come se passo passo, domanda e risposta ponessero per terra davanti ai loro piedi dei mattoncini, gli stessi che andranno a formare quel muro di certezze, conoscenze, dentro ai quali libereranno tutte le loro paure, disagi che solo insieme potranno essere combattuti.
Quelle pareti che nel tempo non divideranno ma fortificheranno perché diventeranno tetto e stabilità.
Questa è la storia di Milo e Nadia, un amore destinato a compiersi, a costruirsi mattone dopo mattone, ma le forti intemperie hanno provocato delle profonde crepe nella loro vita, le quali esigono un'immediata risoluzione.
Milo ha due possibilità: accettare le dolorose fratture che la quotidianità ha comportato nel loro rapporto di tanti anni o reinventarsi e trovare un modo per sigillare una volta per tutte quelle paurose screpolature che hanno incrinato bruscamente il loro amore.
Il costo della felicità a volte lo paghiamo sulla propria pelle, perché ci lascia cicatrici che ci rendono più insicuri, più ostili ma non per questo meno belli.
Quando qualcosa si rompe non è distrutto per sempre, la speranza ci insegna che possiamo ricomporre tutti i pezzi, proprio come l'arte del kintsugi, che ricompone i cocci rotti, trasformandoli in nuovi e preziosi recipienti, così noi, così Milo e Nadia che dovranno imparare a raccogliere le macerie della loro disfatta e uscirne più forti.
Incontrarsi per caso, amarsi per scelta e perdersi senza nessuna spiegazione, senza capirne il vero motivo, forse colpa del tempo, forse colpa delle scelte sbagliate, delle volte in cui abbiamo rimandato a domani, dei fiati trattenuti e mai espirati, delle colpe prese, delle corse non fatte.
Colpa del temporale che batte violento sul cuore e a poco ammorbidisce le pareti facendo entrare quelle infiltrazioni che creano sinuosi rigagnoli che se non tamponati in fretta, si annidano e ti inondano, ti inabissano senza che alcuna ancora possa salvarti.
Quando perdi qualcosa ti senti parzialmente vuoto e succede perché doniamo parte di noi stessi alle persone che lasciamo entrare nelle nostre vite, così quando esse si allontanano, allontanano da noi componenti, parti integranti di noi stessi che non ci torneranno più indietro.
Ogni volta lasciamo e prendiamo qualcosa da tutti, siamo un miscuglio di cose, siamo ricordi, frammenti e schegge di passaggio, siamo piccoli ritagli ricomposti con storie di altri.
Siamo infine anime innamorate che cercano una storia e cercano di reinventarsi insieme.
L'amore è anche questo, pura invenzione.
Noemi Lombardi - ERBA magazine
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