Come nasce questa passione per il teatro?
"Se per teatro si intende raccontare storie ad un pubblico è una passione che nasce dai primi mercati che da sbarbatello facevo nelle piazze italiane.
Se state pensando cosa possa c'entrare il mercato con il teatro fidatevi, c'entra eccome.
Hai un pubblico che ancora non sa di essere tale, lo devi attrarre, incuriosire e intrattenere."
Perché ti piace raccontare Prato e in particolar modo degli artigiani?
"Il punto di partenza è senza dubbio il mio mestiere: artigiano pratese.
A questo status dobbiamo aggiungere l'inconsapevole passione di raccontare storie, essere un narratore.
Il mio obbiettivo era quello di raccontare storie ma non sapevo quali e né tanto meno come.
Raccontare una storia senza quest'ultima è ben complicato, eccoci quindi al punto di partenza di cui sopra: l'artigianato.
Quando si parla di artigianato la nostra mente del ventunesimo secolo va al produttore di borse o scarpe in pelle ma in realtà si racchiude un mondo più ampio: magliai, pittori, architetti, calzolai, fabbri, scultori, son tutti artigiani.
Racconto storie artigianali a modo mio, quali artigiani? Quelli della storia di Prato.
Quella di Prato è una storia estremamente ricca di storie, piena di personaggi e avvenimenti degni di essere raccontati."
Quando hai iniziato a far par parte di una compagnia teatrale?
"A questa domanda rispondo con un'altra, perché non ho iniziato prima?
Ho iniziato il mio primo corso di recitazione nel 2017, ma continuo e continuerò a farne.
Imparare il teatro è la cosa più bella per me, sono entrato in una compagnia romana e abbiamo all'attivo due spettacoli e ora il terzo è in pausa per motivi banalmente noti."
Daria Derakhshan - ERBA magazine
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