Prato è una città che spesso si è trovata ad ospitare e crescere culture diverse dalla propria, questa convivenza la porta ad essere una città multietnica che esprime questa qualità in diversi settori compreso quello gastronomico.
A Prato si posso gustare specialità di ogni genere: indiane, giapponesi, etiopi, thailandesi, messicane e spagnole, solo per citare alcuni esempi.
Tutte queste influenze culturali hanno contribuito di più alla diversificazione del patrimonio culinario pratese: ovviamente stiamo parlando della comunità cinese.
Prato ha assistito durante gli anni Novanta ad un forte flusso migratorio proveniente soprattutto dalla provincia del Zhejiang che ha portato ad ospitare la prima comunità cinese di tutta Europa.
Adesso il 14% della nostra popolazione è cinese e andando in giro per la città, soprattutto esplorando la cosiddetta 'Chinatown' questo è molto evidente.
Gli odori che si sentono per quelle strade sono fortemente caratteristici ed invitanti, perché a Prato abbiamo la fortuna di avere ristoranti cinesi che non sono i soliti 'acchiappa turisti', ma luoghi in cui si possono assaggiare e ammirare le pietanze più tradizionali.
Vista la vastità della Cina, i piatti tipici sono molto diversi tra di loro a seconda della regione da cui provengono: oltre ai classici del genere adattato al gusto italiano come involtini primavera, ravioli alla piastra e riso alla cantonese, nei menù di questi ristoranti possiamo trovare piatti più elaborati come carni o pesci speziati e piccanti, serviti in brodo o saltati con il famosissimo wok, la padella fonda in ferro o ghisa utilizzata nella cucina cinese.
Il settore della ristorazione in Italia è stato uno dei più colpiti dall'emergenza sanitaria che stiamo vivendo tutt'ora, l'unico modo che abbiamo avuto e abbiamo adesso per supportarlo è tramite l'opzione di asporto e di consegna a casa e per fortuna, a Prato abbiamo la possibilità di scegliere tra tante pietanze diverse.
Durante la prima delicata fase dell'ondata del virus, tuttavia i ristoranti orientali in particolar modo hanno subito l'aggravante di un atteggiamento diffidente nei loro confronti, sicuramente immotivato e poi per questo smentito nel tempo.
La diversità è una ricchezza e per questo va preservata e valorizzata, lo vediamo anche grazie all'esempio della gastronomia: il cibo è un linguaggio universale, che unisce sotto lo stesso tetto etnie e culture diverse e Prato questo lo sa bene.
Che si usino le mani, le bacchette o le forchette, un piatto di cibo cucinato con amore riscalda il cuore di tutti e, in un momento complicato come quello che stiamo vivendo, questa è una certezza importante da ricordare.
Clara Carlesi - ERBA magazine
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