Missive Selvatiche è un progetto pratese di residenza artistica, nato dall'esigenza di un gruppo di artisti di condividere il proprio lavoro in un momento di forte disagio, nel quale non è permesso avere contatto con lo sguardo e l'ascolto con il pubblico.
Il progetto consiste nel far arrivare nelle case delle persone attraverso delle 'Missive Selvatiche', ovvero un pacchettino, confezionato a mano, recapitato all'interno della cassetta postale e contenente tre oggetti d'arte.
'Lo scopo - raccontano dal gruppo - è quello di emozionare, far riflettere, ridere, ballare e anche incuriosire'.
Come nasce l'idea del progetto Missive Selvatiche?
"Missive Selvatiche nasce da una lunga discussione tra me e Pamela Maddaleno, fotografa e videomaker.
Entrambe stavamo provando un forte senso di disagio ed incompetenza nei confronti delle restrizioni che hanno colpito il mondo della cultura e dello spettacolo di cui facciamo parte, non solo come artiste ma anche come spettatrici.
Ci siamo chieste se avessimo potuto fare qualcosa in grado di risollevarci dalla tristezza, qualcosa che ci potesse dare nuovamente la gioia del creare e che potesse arrivare alle persone, abbattendo quel muro che ci stava lentamente isolando.
Abbiamo quindi deciso di condividere le nostre idee con un primo gruppo di artisti di cui conoscevamo la sensibilità e il lavoro.
Insieme siamo riusciti a far nascere la prima edizione di Missive Selvatiche; 200 pacchetti contenenti 3 opere d'arte, imbucate nelle cassette della posta di perfetti sconosciuti.
Nella seconda edizione gli artisti che sono stati coinvolti sono più di 50, provenienti da diverse città, e siamo riusciti a realizzare 500 Missive."
Che cosa significa per voi creatività?
"La creatività è innanzitutto qualcosa di misterioso, di inafferrabile, ma al contempo si può considerare il motore di ogni cosa; ha a che fare con la nostra relazione, con il mondo e con la capacità stessa di mantenerci vivi nel senso più profondo del termine.
L'arte ha sicuramente un rapporto privilegiato con questa idea: la creatività è ovviamente la condizione di base affinché ci sia arte, ma oltre a cioè è in qualche modo anche il tema di fondo di qualsiasi opera d'arte.
Ed è proprio per questo rapporto privilegiato che l'arte ha il dovere, soprattutto in un momento come questo, di sottolineare costantemente l'importanza di continuare a far fluire creatività nelle vene del mondo, o come dice Dylan Thomas, di '...infuriare contro il morire della luce'."
Come vengono selezionati gli artisti che partecipano al progetto?
"Non abbiamo un criterio specifico nella selezione degli artisti, ci affidiamo all'intuito.
Per la prima edizione abbiamo contattato artisti di cui conoscevamo il lavoro e soprattutto la sensibilità.
Nella seconda edizione si sono aggiunti anche artisti a noi poco conosciuti che, in un modo quasi magico, hanno saputo accogliere e rispettare la delicatezza e l'idea che sta alla base del progetto Missive Selvatiche".
Siete entusiasti di come il progetto nato a Prato abbia preso piede anche in altre città?
"Rispetto alla prima edizione di 200 Missive, consegnata unicamente nella città di Prato, la seconda edizione ha visto coinvolti molti più artisti, alcuni provenienti anche da altre città.
La loro partecipazione e la loro disponibilità anche nel diventare postini, ha reso possibili consegne a Roma, Torino, Firenze, Pistoia, Bologna ma anche in alcune piccole province.
Siamo molto contente e orgogliose di come il progetto sia riuscito ad espandersi e speriamo di poter ampliare ancora il nostro raggio d'azione, coinvolgendo altri artisti e imbucando le nostre Missive Selvatiche in altre città, grandi o piccole che siano."
Alessia Castellano - Missive Selvatiche
Daria Derakhshan - ERBA magazine
Punto Giovani Europa