Marco Innocenti - Quando la fotografia vale più di mille parole


Sul marciapiede di una piccola stazione ferroviera di provincia, una bambina gioca trascinando il suo trenino di cartone mentre una voce dell'altoparlante annuncia l'arrivo del prossimo 'locale'.

Marco Innocenti fotografo del Gruppo Fotoamatori Pistoiesi (GFP) di cui fa parte dal 1991, è li a cogliere l'attimo in cui mondi diversi si sovrappongono, quello dei bambini e dei grandi, del gioco e della realtà.

Parte quindi da qui la mostra fotografica del fotografo, che è poi un viaggio attraverso i luoghi e le persone, l'umanità.

 

Come si è sviluppato il tuo interesse per la fotografia?
"Il mio interesse per la fotografia risale ai primi anni '90 quando un'enciclopedia a fascicoli, quelle che si facevano periodicamente alle edicole, catturò la mia attenzione, nel contempo lavoravo in un'azienda metalmeccanica del Comprensorio Pistoiese ed un mio collega, Gianfranco Pini, socio del fotoclub 'Il Bacchino', vedendomi sfogliare questi allegati di fotografia si avvicinò incoraggiandomi nel proseguo di questa mia passione.

La fotografia mi entusiasmava, mi catturava con quella magia che con una leggera pressione sull'otturatore mi regalava immagini e sensazioni irripetibili, il famoso Carpe Diem si stava sempre più impossessando di me.

Iniziai un corso di fotografia all'interno del quale incontrai un gruppo fotoamatori pistoiesi, fu un misto di sensazioni tra l'ammirazione per gli autori e le loro foto che tutti i venerdì potevo ammirare e lo sconforto per la grande qualità delle immagini che venivano presentate a turno all'interno del fotoclub.

Mai avrei pensato che le serate del gfp fossero per me un appuntamento a cui ancora oggi non posso rinunciare, una sorta di notte di Natale per un bambino."

 

C'è qualche foto a cui sei particolarmente legato?
"Le fotografie sarebbero tutte da ricordare perché in quella frazione di tempo, in quell'attimo, sappiamo bene che noi fermeremo un atto che sarà irripetibile.

Le fotografie sono la nostra memoria, quando i nostri ricordi iniziano a perdersi nel tempo che passa.

Di solito io son molto selettivo con i miei scatti cercando di conservare il ricordo del momento che però deve essere un connubio tra l'attimo particolare e la tecnica, la luce, l'inquadratura e il cuore.

 
 

Cosa rappresenta per te la fotografia?
"La fotografia è per me un'amante, so che sempre dovrò tornare da lei, la posso lasciare nei periodi che ho voglia di stare da solo, mi posso innamorare di un'altra, a volte posso voltarmi dall'altra parte, ma so' che tornerò a spiarla attraverso il suo mirino, so che mi regalerà sensazioni grandi, sia che io scatti, sia che vada in giro a vedere le mostre, direi che è una bella ossessione."

 

Quali sono i tuoi prossimi progetti?
"Il mio prossimo progetto è la mostra monografica che il gruppo fotoamatori pistoiesi sta promuovendo a mio nome.

La mostra dal titolo 'Locale delle 17', ospita 60 immagini di grande formato più un centinaio di formato minore, è un'antologia del mio percorso fotografico dal 1994 fino ad oggi, figure ambientate, ritratti, foto fatte con il telefonino nel mio ambiente lavorativo in un momento particolare della mia vita.

 
 

Spero che questa mostra sia un'opportunità per poter tornare ad incontrarci, per parlare di fotografia, per tornare alla normalità che tanto ci manca perché come ebbe a dire Confucio 'Un'immagine vale più di tante parole'.

Marco Innocenti


Lorenzo Napolizzi - ERBA magazine
 
Punto Giovani Europa

Ultima revisione della pagina: 8/4/2021

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